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Chef

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È stato paragonato a Elvis, Miles Davis e Dalì. Qualcuno lo considera un artista, qualcuno un genio. Lui non colleziona Ferrari ma penne e matite promozionali raccolte durante i suoi viaggi. Ha rivoluzionato la percezione del cibo, della cucina e dell’alta cucina in tutto il pianeta.

Un “uomo nuovo” è la definizione che più ci aiuta a capire Alex Atala: brasiliano, outsider, pieno di tatuaggi, ex DJ e punk boy. Atala non è ‘solo uno chef’. Ha idee forti su ciò che rappresenta la cucina e il suo messaggio è chiaro: take care of Amazonia.

Dan Barber, intellettuale contadino, non è solo uno chef: è un pensatore e un coltivatore diretto. Ma soprattutto è un visionario, che riesce a coniugare etica e affari, sostenibilità e gusto, successo internazionale e chilometro zero.

Chef con sette stelle Michelin in carriera e personaggio televisivo a 360 gradi. In questi ultimi anni, ci ha trasformati tutti in esperti di "mappazzoni" e topper. Leggi tutto

Classico contemporaneo, lo stile unico di uno chef da quattro stelle Michelin. Una famiglia di artigiani, la cura dei dettagli, il territorio. Dalla trattoria dello zio all’illuminazione a Parigi: lo chef si racconta al Cucchiaio. Leggi tutto

Aveva un pollo di Bresse tatuato sul braccio e una Harley Davidson. Personalità estroversa e goliardica, Monsieur Paul, come lo chiamava la sua brigata, è apparso raramente in televisione, tuttavia il suo carisma ha attraversato il pianeta senza che lui si allontanasse dalla sua Lione.

Eclettica e controcorrente, Cristina Bowerman, pugliese ma romana d'adozione, non passa inosservata. E nemmeno la sua cucina da una stella Michelin. Scopriamo qualcosa in più su di lei in questa biografia.

È considerata la capostipite della moderna cucina francese. “Chez Eugènie Brazier. L’école de Vie!” scrisse Paul Bocuse. Celebrata, anche da Google, perché prima donna a ottenere 3 stelle Michelin contemporaneamente nei suoi due ristoranti a Lione. Dimostrò con un certo anticipo che una donna poteva essere una grande chef.

Il gigante buono (e pluristellato) della cucina italiana. Si è fatto conoscere e amare grazie al programma MasterChef che lo vede nei panni di giudice "severo ma giusto". I suoi piatti profumano di Sud: sinceri e genuini, proprio come lui.

Si legge spesso che ha imparato l'italiano grazie a Dante. Basterebbe questo per voler sapere tutto sull'affascinante chef con un ristorante da due stelle Michelin a Londra e sempre ben voluto come ospite di MasterChef Italia.

Vicentino, classe 1965, Carlo Cracco è forse lo chef più famoso d'Italia: una fama ottenuta grazie alla partecipazione come giudice del programma televisivo di successo MasterChef Italia, che lo ha reso popolare al grande pubblico.

L’episodio che Chef Table dedica a Dominique Crenn inizia con una dichiarazione ‘sono stata adottata a 18 mesi’. E così, mentre su Netflix spopola la miniserie 'La regina degli scacchi', noi vi proponiamo la storia di una donna, vera, che come Beth è partita da un orfanotrofio e ha fatto un sacco di strada. Leggi tutto

È alla testa di un impero gastronomico. Si batte per una cucina naturale, fatta di equilibrio e rispetto. Il più celebre fra gli chef francesi viventi è ossessionato dalla cura dei dettagli. Colleziona bauli, adora l’hot dog consumato a Manhattan e vive con una certa fretta... Leggi tutto

Il suo piatto più famoso è Lo spaghettino all’acqua di limone e Provolone del Monaco ma con la sua Devozione ha trasformato un piatto di spaghetti al pomodoro in un rito. Peppe Guida dell’Antica Osteria Nonna Rosa è uno chef stellato e un uomo dal pensiero libero e poderoso.

Lo chef che inventò la cucina totale. Timido, colto, amante della musica classica e di ogni forma di espressione artistica. Prima fra tutte la sua: l’arte della cucina. Il primo chef in Italia a ricevere tre Stelle Michelin e a restituirle. Ci ha lasciato una generazione di cuochi straordinari: i suoi allievi. Il Divin Marchesi, il maestro che si ispirò al passato tenendo sempre lo sguardo avanti.

Ottolenghi, chef di origine israeliana, è l’autore di una cucina che coniuga Medio Oriente e Mediterraneo. Ha scritto 9 libri di successo e possiede 7 ristoranti, tutti a Londra. Lo stile Ottolenghi è colorato, naturale ma raffinato insieme, ha cambiato il modo di mangiare degli inglesi, e ha conquistato il resto del mondo (anche noi italiani).

Belloccio, la sua testa bionda spettinata è un’icona. E' stato la prima incarnazione dello chef come figura mediatica, presente più nell’immaginario collettivo che dietro ai fornelli. Famoso più per una frase colorita e un tono di voce che per un piatto o una tecnica. Un caso unico, nel bene e nel male.

È lo chef simbolo della New Nordic Cuisine e di uno dei ristoranti migliori al mondo, il noma di Copenaghen. Si è sempre considerato un outsider per le sue origini metà danesi e metà macedoni e sostiene che il segreto del suo successo sia proprio questo.

Autodidatta, appassionata, audace. I suoi piatti sono unici, nell’accezione della straordinarietà. Non beve tè, né birra, è una runner e inaspettatamente ama lo shopping di abiti lunghi. Ha inventato liberamente la sua cucina senza scuole né formazione tradizionale. A lei il merito di aver dato nuova espressione alla gastronomia slovena.

È stato il primo chef rockstar, l’enfant terrible dell’alta cucina, con capelli lunghi, sguardo tenebroso e sigaretta in bocca. Ma anche il primo chef inglese a guadagnare tre stelle Michelin, a soli 33 anni.

Riservato, rigoroso, 100% giapponese. Non è presente sui social, ha promesso ai suoi clienti che ci sarà sempre nella cucina del suo ristorante, e che nei giorni in cui non può esserci il locale non apre; ma dai clienti pretende la stessa serietà verso le sue creazioni. Interpreta l’antica e nobile cucina tradizionale del Sol Levante, perfezionandola con la contemporaneità delle tecniche molecolari.

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