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Bolgheri

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Pubblicato il 27.05.2021

STORIA

Bolgheri è un nucleo di poche case e vicoli di aspetto medievale, ai confini settentrionali della Maremma toscana, in provincia di Livorno. In Maremma la diffusione di una viticoltura specializzata è un fatto relativamente recente: andiamo indietro di una cinquantina d’anni appena, con il massimo sviluppo dei vigneti soprattutto negli anni ’80 e ’90 del novecento.

Bolgheri è il polo intorno al quale si sviluppò, allargandosi a sud verso Grosseto, l’avventura del vino maremmano. E quello di Bolgheri, dove una storia di viticoltura è documentata da tempi più antichi, è rimasto senza alcun dubbio il nome più prestigioso di tutto questo territorio, dedicato, soprattutto, alla coltivazione di uve nere originarie del bordolese: Cabernet sauvignon, Merlot, Cabernet franc, Petit Verdot, a cui si sono aggiunti in tempi più recenti Syrah e altre varietà francesi e italiane, come Sangiovese, Sauvignon blanc, Vermentino.

Il motivo per cui un paese tanto piccolo da non essere neppure comune autonomo (è frazione di Castagneto Carducci) è diventato tanto famoso nel mondo va ricercato nella storia di un vino in particolare, un’icona dell’enologia italiana, il Sassicaia. Le prime bottiglie furono messe in commercio per la prima volta con l’annata 1967 in etichetta, dalla Tenuta San Guido del marchese Mario Incisa della Rocchetta, erede di una famiglia nobile piemontese (da Rocchetta Tanaro). Nella galleria degli antenati spicca il marchese Leopoldo, uno dei più importanti collezionisti e studiosi di viticoltura dell’ottocento, che già coltivava vitigni francesi nella tenuta della Fraschetta, presso Alessandria. Quasi testimone di un’antica passione di famiglia, il Sassicaia è un Cabernet sauvignon, e nasce da vigneti immersi nella macchia mediterranea, sulle colline della fascia subcostiera. Al traino del successo internazionale del Sassicaia molti imprenditori hanno investito a Bolgheri, sia quelli già impegnati nel business del vino che altri ad esso del tutto estranei.

Per questo troviamo qui un tessuto di imprese che non ha molto di contadino, al contrario di altre zone della Toscana come Montalcino, dove la piccola impresa familiare ancora governa gran parte del territorio.

Bolgheri

TERRITORIO

La DOC Bolgheri comprende il territorio del comune di Castagneto Carducci, di cui Bolgheri è una frazione, a eccezione della fascia costiera pianeggiante tra la vecchia via Aurelia e il mare.  A est di questa linea si alza un sistema di colline dolci in cui i vigneti si alternano agli olivi e alla macchia. Un paesaggio ricco anche di antiche mura e casali in pietra, che una gestione molto accurata del territorio ha permesso di conservare integro. Ed è questo uno dei segreti del successo di Bolgheri: è cosa provata che sul mercato un vino vale di più se oltre a essere buono è anche prodotto in un bel posto.

A parte i vitigni coltivati, Bolgheri non ha molto in comune con Bordeaux. Solo un mare che soffia brezze da ovest e mitiga gli eccessi termici, ma è un Tirreno più caldo e quieto di quell’oceano Atlantico. Come a Bordeaux gli inverni sono miti, ma le estati molto più calde e asciutte, tanto che molte vigne sono dotate dell’impianto di irrigazione a goccia per sopravvivere ai lunghi periodi di siccità che si presentano in alcune annate.

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TIPOLOGIE

Sulla scia di un capostipite come il Sassicaia, Bolgheri è nota soprattutto per la produzione di vini rossi corposi, strutturati, affinati di solito in piccole in botti di rovere (barrique francesi da 225 litri), che migliorano con l’invecchiamento, e sono tutelati dalle DOC Bolgheri rosso e Bolgheri rosso superiore.

La composizione varietale è molto flessibile: i tre principali vitigni bordolesi, cioè i due Cabernet (Sauvignon e Franc) e il Merlot possono essere presenti in percentuali variabili dallo 0 al 100%, mentre altre varietà possono concorrere all’assemblaggio in misura massima del 30%, elevata fino al 50% per il Syrah e per il Sangiovese. La DOC prevede inoltre un Bolgheri rosato, un Bolgheri bianco, e due varietali: un Bolgheri Sauvignon blanc e un Bolgheri Vermentino.

Il Sassicaia rappresenta una storia a sé: per il suo indiscusso ruolo di capostipite e bandiera del territorio è stato riconosciuto come unica denominazione di origine controllata italiana (Bolgheri Sassicaia DOC) che fa capo a una sola azienda.

Bolgheri

ASPETTO, ODORE, SAPORE

Parliamo qui dei rossi, che sono la bandiera di Bolgheri, anche se pure tra i rosati e i bianchi si trovano ottimi vini.

Malgrado l’elasticità delle regole di produzione per quanto riguarda i vitigni, i Bolgheri rosso hanno un’impronta abbastanza simile pur con diverse sfumature. Sono vini importanti, da lungo invecchiamento, ricchi di colore, alcolici, con una densa struttura tannica; la tipica nota erbacea dei vitigni bordolesi (i Cabernet soprattutto) è accennata ma mai troppo evidente, mentre prevalgono i profumi di frutti neri come il ribes e la mora, accompagnati spesso da sentori di cacao e vaniglia, mentre con l’invecchiamento il bouquet si evolve verso note di cuoio, tabacco, mallo di noce. In bocca sono vini densi e vellutati, che lasciano una lunga persistenza retrolfattiva.

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ABBINAMENTI A TAVOLA

Per la dottrina classica Bolgheri rientra sicuramente tra i cosiddetti vini da arrosto. E non c’è dubbio che siano le carni rosse l’abbinamento più naturale. In Maremma il cinghiale in umido o le pappardelle al sugo di cinghiale (o di altra cacciagione) sono il top della classicità; come noto la Toscana ha pure il vanto della bistecca alla fiorentina, e non dimentichiamo un buon pecorino che troviamo ad esempio nel panino con finocchiona.

Negli USA, uno dei principali mercati di Bolgheri, non sempre il vino si beve a tavola: come si vede nei film spesso si consuma fuori pasto o in un dopo cena, e questo richiede vini versatili, che abbiano la capacità di completarsi da soli. Questi consumatori apprezzano vini ricchi, capaci di trasmettere sensazioni forti ma anche equilibrati in bocca, come i Bolgheri. Ma per noi Italiani la tavola resta il posto migliore dove gustarli.

a cura di Maurizio Gily, agronomo ed esperto di enologia

Credit foto: Consorzio per la Tutela dei Vini DOC Bolgheri e DOC Bolgheri Sassicaia

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