Questo tipico piatto della cucina napoletana ripende anche il gusto della storpiatura del folklore partenopeo: dal francese gateau infatti ecco il colloquiale gattò, con l'accento finale a suggellare la provenienza della parola.
PROCEDIMENTO
Lessate le patate con la buccia, per circa 45 minuti, pelatele ancora calde, passatele allo schiacciapatate raccogliendole in una grande ciotola. Mescolatele fino a ridurle della consistenza di un purè, quindi aggiungete il burro ammorbidito, il formaggio grattugiato, la provola a dadini, un tuorlo alla volta, il salame a pezzettini, un cucchiaio di prezzemolo, regolate il sale. Se la consistenza dovesse essere ammorbidita aggiungete del latte.
Montate a neve soda gli albumi e incorporateli al composto mescolando delicatamente. Imburrate una tortiera, cospargetela di pangrattato, versatevi metà composto e sulla superficie distribuite la mozzarella a fettine sottili. Sopra versate l’altra metà del composto.
Battete due o tre volte la tortiera sul tavolo in modo che il gattò si assesti. Con una spatola uniformate la superficie, spolverizzatela leggermente di pangrattato, distribuite alcuni fiocchetti di burro e cuocete in forno a 180° per 30-40 minuti.
Ritirate, lasciate riposare il gattò dieci minuti e servite.