Polenta: tipologie, usi e ricette per gustarla al meglio
Vi raccontiamo tutto sulla polenta, uno dei piatti poveri più popolari della gastronomia italiana.
Polenta: cibo antico e rustico
Oltre al giallo c’è di più: tutte le varietà di polenta
Ma i tipi di polenta sono diversi, così come le farine impiegate nella preparazione. Facendo un giro in Valtellina e Valchiavenna, la si ordina d’obbligo: qui la polenta è Taragna, ottenuta miscelando la farina integrale di granturco a quella di grano saraceno a grana media, ampiamente coltivato nella zona (vi dice qualcosa la parola: Pizzoccheri?). L’abbinamento perfetto? Con formaggio e burro, ma anche con carne alla brace e spiedo. Esiste anche la versione nera, preparata solo con farina di grano saraceno macinata a grana medio-grossa. Il suo sapore è molto rustico ed intenso.
Spostandosi in Veneto, il paiolo si riempie di candore: la polenta è bianca, preparata con il Biancoperla, una varietà di mais bianco, con chicchi grandi e perlati. Si può gustare soprattutto nelle province di Padova e Treviso, e si accompagna bene con il baccalà mantecato, pesce di fiume e di laguna, ma anche con salmì e fegato alla veneziana. Restando in terra veneta, ma in provincia di Vicenza, le pannocchie si tingono di rosso: è il Marano Vicentino dal quale si ottiene una farina Igp super proteica e molto saporita.
Come preparare la polenta: la ricetta classica
Veniamo alla preparazione classica: farina, acqua e sale grosso. Le dosi sono le medesime per tutti i tipi di polenta: 4 parti di acqua e una parte di farina, ossia un litro di acqua ogni 250 grammi. Più una presa di sale grosso. Se si vuole una polenta più morbida si aggiunge un bicchiere di acqua in più. Cucinarla è molto semplice: si porta a bollore l'acqua salata, e si aggiunge la farina facendola cadere a pioggia e mescolando sempre nello stesso senso. 45-50 minuti e la polenta è pronta da versare sul tagliere o da servire direttamente nel paiolo al centro della tavola.
Rapida e in pentola a pressione: la polenta è pronta in pochi minuti
Per chi ha ancora meno tempo, esistono in commercio polente chiamate istantanee perché pronte in una manciata di minuti. Il procedimento e i quantitativi di acqua, farine e sale sono gli stessi, ma la polenta si cucina in 8-10 minuti. Esiste anche la variante precotta “a panetti”, pratica nel caso in cui si volessero preparare sformati al forno, fette di polenta abbrustolita, crostoni croccanti o gnocchi di polenta gratinata.
Polenta protagonista dei piatti della tradizione italiana
Stesso concetto e nome dialettale leggermente diverso sul lago di Como: qui si chiama polenta uncia e nel paiolo a polenta pronta si aggiunge un condimento a base di burro, salvia e aglio, e formaggio semi grasso. La polenta e bruscitti, invece, è un piatto tipico del Varesotto e della Brianza, ossia polenta accompagnata da carne sfilacciata. La polenta con le sepe è un piatto della tradizione triestina e veneziana, mentre in Friuli la si accompagna con il gulash o anche con anatra e prugne secche.
La pulëinta e graséi, è quella che viene consumata nel Piacentino: con i ciccioli tuffati direttamente nel paiolo (vale lo stesso discorso di cui sopra per la Cròpa). In Romagna va dritta in forno: la pulénta incaséda, infatti, è un pasticcio sodo in teglia, a strati con besciamella, ragù di carne e parmigiano. La polenta all'erba amara, invece, è un piatto tipico della cucina mantovana e viene preparata con farina di mais, burro, erba di San Pietro e Grana grattugiato
Più si scende verso sud, più le polenta è street food. A Napoli, Bari, Foggia, Messina, si chiamano scagliozzi, ossia triangolini o rettangoli di polenta fritta e salata in superficie. Uno tira l’altro.
Le ricette del Cucchiaio d'Argento
Tra abbinamenti classici e piatti degli chef
Proprio per la sua versatilità, è un ingrediente molto amato anche dai grandi chef. Abbiamo spiato qualche menu autunnale e ci siamo lasciati tentare. Chef Sebastiano Randieri dell’Oblige Ristorante a Vignola (Modena) propone Lumache, topinambur e polenta bianca come spuma delicata e fine, perfetta per rendere moderne le chiocciole cucinate alla maniera classica con una purea morbida di topinambur, e bietole. Sul lago Ceresio (Como) chef Michele Pili, alla guida dei ristoranti di Parco San Marco e del fine dining La Musa di Aria Retreat&Spa, prepara una Polenta concia con guancia di vitello ubriacata all'inferno, funghi porcini e il suo intingolo di cottura: piatto ricco ed intenso. Golosissimo.
Chef Erika Gotta al ristorante de La Bursch, Country House a Campiglia Cervo (Biella) mette nel piatto un quadro colorato con una versione rivisitata della tipica polenta concia. La chiama Sconcia: polenta di grano saraceno, con fonduta di blu di capra, porri passati al barbeque, cardo gobbo di Monferrato, cialda di segale e una salsa al melograno. Contemporanea e sublime. Per una riscoperta dei sapori di lago, chef Andrea Costantini del ristorante ‘Regio Patio’ dell’hotel Regina Adelaide a Garda (les Collectionneurs) vuole la polenta in piadina con la "Pastisada" di tinca, divertente rilettura “alla gardesana” di un piatto tradizionale veronese: la Pastisada de Caval. La polenta che solitamente accompagna il piatto qui viene rivista in chiave contemporanea divenendo una piadina di polenta che avvolge la tinca, accentuandone la golosità. Si mangia infatti giocosamente con le mani, invitando a sperimentare un aspetto ludico e informale.