Come cucinare la barbabietola: proprietà, usi e ricette

Vi raccontiamo come utilizzare in cucina questo tubero ricco di proprietà, tanto versatile quanto sottovalutato e con cui realizzare piatti facili, super creativi e d'effetto grazie al suo inconfondibile colore rosa acceso. Proprio come faceva il grande Ugo Tognazzi.

La barbabietola (in latino Beta vulgaris) è una pianta appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae di cui esistono diverse varietà: da orto, da zucchero, da foraggio quindi destinate all'alimentazione del bestiame. Qui ci concentreremo su quelle da orto, chiamate anche barbietole rosse, rape rosse (o anche carote rosse) che più comunemente si usano in cucina. Le troviamo fresche o cotte con la loro buccia dal fruttivendolo, ma soprattutto già cotte e confezionate sottovuoto, facilmente reperibili al supermercato. Un ortaggio dalle tante proprietà benefiche, poco calorico ed economico che però non si è costruito una fama da latin lover. La barbabietola non è certo la prima scelta quando pensiamo a che verdura comprare: per questo vi suggeriamo un po' di dritte su come cucinarla, per poterla apprezzare e non sottovalutare mai più.
Per avventurarci alla scoperta della barbabietola in cucina, abbiamo chiesto consiglio a Sarah Bonsangue, chef palermitana classe 1985 e grande fan della barbabietola. I motivi per amarla? La rapa rossa con il suo colore dona una nota "elegante e pop alla tavola”, grazie ai tanti abbinamenti "permette alle persone di scoprire gusti che non sanno di avere” ed è un ingrediente deciso, "per chi non ha mezze misure". 
Barbabietole rosse crude.

Proprietà nutrizionali

La barbabietola rossa fa bene. Sì, ma non a tutti. A questo ortaggio vengono attribuite numerose proprietà soprattutto per il suo contenuto di sali minerali e fibre. Per esempio è ricco di potassio, minerale importante per il funzionamento dei muscoli, del cuore e di tutto l’organismo. Per quanto riguarda le fibre, ne contiene una grande quantità: in 100 grammi di barbabietola ce ne sono 3 di fibre. Questo significa che contribuisce a un buon funzionamento dell'intestino. In più è ricca di antiossidantiantinfiammatori, dando così beneficio in caso di colite e stitichezza.

Quando è sconsigliata? Se soffrite di diabete, per esempio, è meglio non assumerne in quantità eccessive in quanto - specialmente cotta - la barbabietola contiene molti zuccheri (circa il 5/6%). Così come è meglio non mangiarla se si segue una dieta povera di sodio: la rapa rossa ne conta 84 mg ogni 100 grammi. In questo caso meglio optare per altri vegetali come finocchi o radicchio rosso.

Il suo valore calorico, invece, è molto basso: 20 calorie per 100 grammi.

Il modo migliore per godere delle proprietà benefiche della barbabietola è quello di berla. Il succo di barbabietola si ricava esclusivamente dalle rape rosse crude attraverso l'uso di un comune estrattore. Ottimo per depurarsi. Se volete che il colore si mantenga brillante, potete aggiungere all'estratto qualche goccia di limone o di aceto.

Come scegliere e conservare le barbabietole

Scegliere un buon prodotto è alla base della buona riuscita di un piatto. Per quanto riguarda la barbabietola cruda, la Coldiretti consiglia di accertarsi che sia soda, liscia e con un colore intenso e scuro.

La conservazione dell’ortaggio fresco è molto lunga: in frigorifero può resistere perfettamente per un mese. È possibile anche congelarla ma, in questo caso, sarà necessario farla bollire prima per circa cinque minuti. In caso vi avanzassero delle rape dopo averle cotte è raccomandabile conservarle in frigo e consumarle nel giro di due giorni.

Per quanto riguarda e rape rosse confezionate, fuori dal sottovuoto si conservano per qualche giorno, però rischiano di scurirsi per ossidazione e sicuramente non mantengono i principi nutritivi come quelle comprate crude con la buccia. 

Barbabietole rosse con la loro buccia: si trovano normalmente dal fruttivendolo all'interno di sacchetti di carta.

Utilizzo in cucina: consigli pratici

Fate subito attenzione a una cosa: la barbabietola è usata anche come colorante naturale alimentare, sia per i tessuti che per la cosmetica, quindi è caldamente consigliato l’uso di guanti nel momento in cui manipolate il tubero, perché lascia macchie persistenti di colore sia sulla pelle (che si possono togliere con del succo di limone) sia sul piano di lavoro.

-Barbabietola rossa cruda

Una volta acquistate, le barbabietole hanno bisogno di una pulizia accurata, perché spesso hanno residui di terra, soprattutto se arrivano da orti biologici o a km 0. In questo caso potreste anche trovarle con le foglie e il gambo. Non buttateli, perché si possono utilizzare per diverse preparazioni in una perfetta ottica anti-spreco. Sciacquate bene le rape rosse sotto l’acqua corrente fredda per qualche secondo per eliminare il succo in eccesso e anche il terriccio.

Le barbabietole non hanno una buccia regolare: toglierla o meno è un’operazione che si può fare in base alla modalità di cottura. Se si sceglie di cuocere le barbabietole brasate, stufate o anche al vapore è bene sbucciarle, invece se si opta per una cottura al cartoccio o in crosta di sale nel forno (o nel camino, per chi lo possiede) è meglio eliminare la buccia a cottura ultimata.

Le barbabietole sono molto turgide, soprattutto nella parte centrale. Non si cuociono quindi rapidamente: se volete velocizzare il tutto, tagliatele a spicchi, a dadi o a dischi. Come qualsiasi altro ingrediente vegetale è meglio non fare cuocere troppo la barbabietola per conservarne i nutrienti.

Si possono anche consumare crude: in questo caso dotatevi di una mandolina per tagliarle a dischi sottili oppure grattugiate, per giocare con le consistenze se magari decidete di prepararvi una bella insalata.

-Barbabietola rossa cotta 

Sono certamente più comode in quanto se conservate nella loro confezione sottovuoto possono essere acquistate molto prima del loro utilizzo. Inoltre essendo già precotte al vapore si possono lavorare saltando il primo step più lungo, ovvero quello della cottura. In base alle marche e alle aziende di produzione e distribuzione possono risultare più dolciastre rispetto quelle crude. Una volta aperta la confezione è preferibile scolarle bene dal loro liquido di vegetazione prima di utilizzarle: sono molto facili da tagliare e anche da frullare.

Insalata di barbabietole e arance.

Gli abbinamenti

Una delle ragioni per cui molte persone non comprano la barbabietola è perché non sanno come abbinarla. Invece è un prodotto decisamente versatile: ecco qualche dritta.

La rape rosse crude mantengono più croccantezza e freschezza al palato di quelle cotte, per cui si possono utilizzare come ingrediente jolly nelle insalate: da abbinare con gli agrumi che ne smorzano la dolcezza, amplificandone al contrario il sapore rotondo e minerale. Oppure è interessante anche il contrasto con altri ingredienti che si distinguono per la loro sapidità come olive nere, acciughe, aringhe o gli insaccati

Le barbabietole cotte al vapore sono ideali abbinate ad altri vegetali e consumate a temperatura ambiente. Ottime anche con un retrogusto affumicato della brace o del cartoccio insieme a carni come maiale, manzo e selvaggina. Si sposano alla perfezione con le marinature o con le salse di aceti, succo di limone o pompelmo, ma anche con la soia o la colatura di alici: una ricetta super è quella delle barbabietole con crema alla senape.

La barbabietola è un ortaggio molto diffuso nell’Est Europa. Da tradizione si consumano brasate assieme ad altri tuberi come le patate o alle cavolacee: per esempio in zuppe che prevedono - a seconda dei gusti - anche la presenza di manzo o maiale. Noi vi proponiamo questa versione vegetariana della Zuppa di barbabietole.

Se siete alla ricerca di una ricetta semplicissima, provate quelle crude impanate con una panatura a base di olio, pangrattato, parmigiano e cotte al forno oppure grigliate e condite con olio, sale grosso, erbe aromatiche e pepe.

Per un abbinamento fuori dagli schemi, invece, puntate su una pita (il tipico pane greco, che volendo si può sostituire con una piadina) condita con una brunoise a crudo di barbabietola, una grattugiata di ricotta salata (o per gli intolleranti al lattosio con la bottarga di tonno) e infine scorza di limone o cedro.

Le rape rosse possono anche diventare degli snack rompifame se essiccate in forno o fritte in stile chips: la prima versione più sana, la seconda un po' meno.

Le ricette del Cucchiaio d'Argento con la barbabietola

Abbiamo cucinato le rape rosse in molti modi. Provate le gustose ricette de Il Cucchiaio d'Argento che vi presentiamo nella gallery.
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Tanti piatti creativi da provare.
Linguine alla barbabietola, stracciatella e nocciole
Una ricetta facile e veloce, pronta in soli 20 minuti: le Linguine alla barbabietola, stracciatella e nocciole possiedono il giusto equilibrio di colori, sapori e consistenze.
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Insalata tiepida di patate, barbabietola e salmone
Un piatto unico facile da preparare e nutriente.
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Risotto alla barbabietola rossa e robiola
Il risotto alla barbabietola rossa con robiola e aceto balsamico è un primo piatto vivace, originale ed equilibrato nei sapori e nelle consistenze.
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Hummus di barbabietole
L'hummus di barbabietole è una salsa a base di ceci e rape rosse molto facile e veloce da preparare. E’ una variante saporita e colorata della tipica e famosa salsa mediorientale.
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Salad cake al salmone
Salmone affumicato, cipolle, carote, patate e barbabietole. Ecco gli ingredienti per preparare i cinque strati di questa deliziosa torta salata o sarebbe più opportuno dire 'torta di insalata'.
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Carpaccio di barbabietola
Una ricetta semplice a base di barbabietola, una radice ricca di nutrienti che prende il suo colore rosso intenso da fitonutrienti chiamati betalaine.
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Insalata di arance, finocchi, barbabietole e sgombro
Facile da preparare, la ricetta ha protagonista una varietà di pesce azzurro saporito e ricchissimo di virtù nutritive. Una vera fonte di benessere per un pranzo sano e gustoso.
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Insalata di barbabietole e patate
L'insalata di barbabietole e patate è una ricetta facilissima che si prepara in poco tempo, perfetta se cercate un contorno molto semplice con la rapa rossa cotta.
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Blinis di patate con crema di barbabietola
Una specialità che viene s'ispira tradizione russa, dove quello tra barbabietola e patate è un abbinamento super collaudato.
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Barbabietole alla crema di senape
Il sapore dolce della barbabietola e quello piccantino della senape, ammorbidito dalla panna, creano un contrasto davvero intrigante.
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Spaghetti di farro al pesto di mandorle e barbabietole
Gli spaghetti di farro al pesto di mandorle e barbabietole sono un primo piatto salutare, colorato e gustosissimo.
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Uova sode alla barbabietola
Uno dei tanti metodi per colorare le uova sode è quello di utilizzare il succo di barbabietola. Basta infatti immergerle per almeno 3 ore in questo composto e, come per magia, la loro superficie si tingerà di viola.
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"Lecca lecca" di radicchio e barbabietola
Una ricetta divertente e creativa con due ortaggi di stagione. Perfetta per gli adulti che vogliono tornare bambini, ma che piacerà ai più piccoli.
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Zuppa di barbabietole
Una vellutata colorata e appagante, caratterizzata dal sapore dolce dell'ortaggio e resa ancora più gustosa dall'aggiunta di yogurt.
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Insalata di barbabietole e arance
L'insalata di barbabietole e arance è una ricetta facile e veloce, dal sapore originale. La nota dolce degli ingredienti è smorzata dalla vinaigrette di olio e aceto e dall'aroma dell'erba cipollina.
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Quanto è cool la barbabietola! 

La barbabietola è un ingrediente povero che però porta in tavola una certa coolness. A dirlo non siamo noi, ma lo dimostrano tre ricette che sono diventate un "marchio di fabbrica" per due chef e un famoso attore che in cucina ci sapeva fare.

Ugo Tognazzi e le sue Farfalle Fuxia: non è un mistero che il grande attore sia stato anche un grande gourmet. Davanti ai fornelli, infatti, aveva tanto estro e talento quanto davanti alla cinepresa. Come dichiarava: il "frigo è la cappella di famiglia", tanto lo stava a contemplare per capire cosa potersi inventare giorno dopo giorno. Questa ricetta conserva un'allure decisamente vintage, in quanto si tratta di un piatto di pasta condito con una salsa realizzata prima passando in padella la barbabietola tagliata a cubetti con cipolla e burro per poi frullarla al mixer con un bicchiere di panna e infine riscaldando la salsa ottenuta con del succo di limone e parmigiano. Il risultato è una pasta cremosa dal colore inconfondibile. (A destra, l'immagine della ricetta "illustrata" dall'attore, tratta dal libro Ugo Tognazzi, La mia Cucina, con i vini di Antonio Piccinardi, SugarCo Edizioni S.r.l., Stampato dalla New Press - Como, rilegato dalla LEM - Opera -Milano, Novembre 1983)

Enrico Bartolini e il suo Risotto alle rape rosse e salsa gorgonzola. Un piatto che è entrato tra i "classici" dell'alta cucina. Era il 2005 e a comporlo è stato lo chef Enrico Bartolini che nel 2020, alla vigilia dei 40 anni, ha guadagnato la terza stella Michelin con il suo ristorante all'interno del Mudec di Milano. Qui la rapa rossa è utilizzata sottoforma di purea fredda (una specie di gelato) che serve a mantecare il risotto. Il gorgonzola sciolto a bagnomaria viene aggiunto a gocce direttamente sul piatto da portata, creando non solo un interessante gioco di sapori, ma anche un forte contrasto cromatico tra il bianco e il viola acceso.

Flynn McGarry e il suo Beet Wellington. Questo chef americano classe 1998 è un enfant prodige della cucina, tanto che a soli 19 anni aveva già un suo ristorante a New York. Nel 2017 un documentario su di lui raccolse moltissima attenzione al Sundance Film Festival, facendo conoscere il suo talento in tutto il mondo. E molti di voi l'avranno visto per la prima volta in una puntata della nuova edizione di MasterChef Italia, dove ha presentato tre delle sue ricette più famose. Una di queste è il Beef Wellington, ovvero l'interpretazione vegetariana del famoso filetto di manzo in crosta. Al posto della carne, infatti, avvolta dalla pasta sfoglia c'è la barbabietola, cotta in forno.

Storia, caratteristiche e coltivazione

La coltivazione della barbabietola risale a molti secoli a.C. in tutto il bacino del Mediterraneo. La conoscevano già i Babilonesi, tanto che la più antica testimonianza di questo ortaggio è stata ritrovata in un catalogo Babilonese del VII sec. a.C. Ha fatto poi la comparsa anche nel mondo greco e romano. Inizialmente veniva usata non solo come cibo, ma anche come medicinale. Nel XV secolo la sua coltivazione aumenta, soprattutto nei monasteri: a essere consumate erano le sue foglie, successivamente si iniziò a mangiarne anche la radice, specialmente della variante rossa.

La barbabietola rossa si compone di uno stelo con foglie che ha alla sua estremità una radice, che è quella che troviamo in commercio. La radice può raggiungere 12 cm di diametro, è carnosa, più o meno rotonda (può essere infatti anche appiattita o cilindrica a seconda delle varietà). Ha una colorazione esterna rossa e una polpa che può avere diverse sfumature, da rosa a zonata di rosso fino al osso-violaceo.

Adatta a regioni a clima temperato umido, presenta una buona resistenza al freddo, ma interrompe la sua crescita a temperature inferiori a 5°C. La siccità e gli stress idrici determinano un arresto della crescita delle radici e loro indurimento, compromettendo la produzione e la qualità del prodotto.

La raccolta comincia dopo 60-90 giorni dalla semina, in relazione alla precocità della cultivar e delle condizioni climatiche. La migliore qualità è offerta dalle radici che hanno raggiunto un minimo di 5-8 cm di diametro. La produzione può raggiungere e superare i 200 quintali ad ettaro in buone condizioni colturali.

La superstar delle barbabietole: quella di Chioggia

Conosciuta anche come "Erbetta del Doge", la barbabietola rossa di Chioggia è una delle migliori varietà, come indicato da Coldiretti. Si tratta di una produzione italiana tipicamente locale che si caratterizza per il particolare disegno interno che compare una volta tagliata: all'esterno, infatti, si presenta con la tipica forma conico-rotondeggiante, ha un aspetto fresco e una colorazione rosso brillante; dentro, invece, ha una pasta bianca con evidenti anelli concentrici rossi e succosi che sembrano quasi una spirale. In dialetto viene denominata "erbetta rava", a sottolineare il fatto che se ne mangiano tutte le parti: le "erbette" quindi le foglie e la "rava" ovvero la radice.

A seconda delle zone sia del Veneto che delle regioni confinanti, è più diffusa la consumazione delle une o dell'altra. Per esempio, la radice è molto apprezzata nel bellunese, nel Veneto centrale e anche in Trentino. La parte delle foglie è più utilizzata in Friuli Venezia Giulia, a Trieste in particolare. Esiste però anche il gambo - chiamato manico - che è di uso quasi esclusivamente locale. Come si mangiano i gambi? Di solito si lessano, oppure al forno o saltati in padella con del burro.

La barbabietola di Chioggia cresce in un terreno mite e costiero che ne favorisce la precocità e quindi ha una raccolta sia primaverile che autunnale, rispetto ad altre varietà che si producono una volta sola l'anno, soprattutto d'estate. Il suo gusto è abbastanza dolciastro e si può quindi utilizzare per diverse preparazioni che vanno dal salato al dolce, anche se il modo migliore è lessandola o spadellandola con poco condimento. Il metodo di cottura tradizionale era sotto la cenere: ormai in disuso, è quello però che permette di conservare maggiormente le sostanze nutritive dell'ortaggio, come riportato dell'Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto. Un tempo questa varietà era nota in tutta Italia, mentre oggi ha un perimetro molto più regionale... anche se per il disegno esteticamente accattivante siamo certi che potrebbe fare strage di cuori su Instagram tra i food lovers!

La barbabietola di Chioggia.

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