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Con quasi cinquant’anni di esperienza, il marchio Sant’Orsola è garanzia di qualità e tradizione. Al tempo stesso, mira a inventare un futuro all’insegna dell’innovazione. Senza mai perdere di vista i veri protagonisti di questa avventura: i piccoli frutti, sempre gustosi e freschissimi come appena raccolti!
Sant’Orsola è il nome di un paese della Valle dei Mocheni, in Trentino. Qui, all’inizio degli anni Settanta del secolo scorso, un gruppo di famiglie iniziò a coltivare fragole, con ottimi risultati. Il primo raccolto venne commercializzato nel 1972 e, poco dopo, quei primi pionieri decisero di dar vita a un’associazione che crebbe nel corso degli anni, attirando nuovi produttori e allargando la varietà delle coltivazioni: ribes, lamponi, fragoline, mirtilli, more, ciliegie…
Oggi Sant’Orsola è un’organizzazione che riunisce oltre 800 produttori in tutta la Penisola, di cui la grande maggioranza in Trentino, ma con interessanti realtà anche in Veneto, nelle Marche, in Calabria e in Sicilia. Una diffusione che consente di avere, per la maggior parte dell’anno, prodotti italiani di ottima qualità nella grande distribuzione, nei mercati ortofrutticoli e nelle boutique specializzate.
Soprattutto, Sant’Orsola è diventato il punto di riferimento italiano per quanto riguarda i piccoli frutti, e un marchio ben noto anche all’estero non solo per il valore dei suoi prodotti, ma anche per i risultati ottenuti nel settore ricerca e sviluppo. L’obiettivo è quello di offrire frutti buoni e sani, controllati con estrema attenzione in ogni passaggio della filiera, con un occhio di riguardo per la sostenibilità e l’ambiente.
Proviamo a osservare più da vicino le vere star dell’universo Sant’Orsola: un’esplosione di colori, gusti, vitamine. Sapori della tradizione (con qualche novità…) da assaggiare, scoprire e riscoprire, al naturale o magari sperimentando ricette inedite e stimolanti.
Il lampone, per esempio: morbido al tatto e dal gusto vellutato. Privo di grassi, è una fonte naturale di fibre e vitamina C. Provatelo in abbinamento ai pistacchi, magari in una crostata: vi stupirà.
Oppure la mora, dal gusto deciso, dolce e acido al tempo stesso, che stuzzica il palato e risveglia i sensi. Come il ribes rosso, dalla polpa lucente e dalle bacche succose: un frutto straordinariamente elegante, che si presta ad abbinamenti dolci (magari con ingredienti ricchi come panna, meringhe o cioccolato bianco come nella crostata con savoiardi e frutti rossi) o salati, dalle insalate (perfetti nella nostra insalata di ribes e mirtilli) a piatti sfiziosi a base di carne o pesce.
Le fragole sono un classico che non passa mai di moda. Gemme rosse ricche d’acqua e vitamina C, con un sapore dolce e quella nota acidula a cui è impossibile resistere. Ottime al naturale, si abbinano perfettamente al cioccolato… e naturalmente anche alla panna, in una golosissima merenda che a molti ricorderà l’infanzia. Per chi ha voglia di profumi sfiziosi e sofisticati, ecco anche le fragoline, con un aroma intenso, di bosco, e una morbidezza unica: sono così delicate da sciogliersi in bocca.
Per tutti i frutti Sant’Orsola vale il detto “uno tira l’altro”, e a maggior ragione per le ciliegie. Croccanti, gustose e zuccherine, arrivano in coppia o anche in terzetto e chi le assaggia non ha dubbi: più sono, meglio è! Da provare anche come ingrediente di qualche gustosa ricetta come nel crumble alle ciliegie.
La nostra carrellata si chiude con una piccola sorpresa: nuovo arrivato nella famiglia Sant’Orsola è il baby kiwi, un frutto diverso e sfizioso. Piccolo come una noce, dolce come un kiwi: si mangia in un boccone per una carica di energia - ma anche di vitamina C e potassio, di cui è ricco.
E non è finita qui, perché nel 2020 Sant’Orsola ha commercializzato per la prima volta quello che definisce “il piccolo gigante buono”, il mirtillo Residuo Zero (insignito nel 2022 del titolo di Prodotto dell’Anno di categoria), seguito due anni più tardi dal lampone Residuo Zero. Ma cosa significa questa dicitura? E quali sono le attenzioni che fanno davvero la differenza in termini di sostenibilità?
Solo se al momento della raccolta eventuali residui di prodotti fitosanitari sono inferiori allo 0,01%, un frutto può essere considerato a Residuo Zero. Questo significa che eventuali trattamenti, usati sulle piante in caso di estrema necessità e con il solo fine di mantenerle in salute, si degradano naturalmente. Sant’Orsola si impegna da anni non solo a seguire i disciplinari di lotta integrata, ma persino ad adottare misure più stringenti rispetto alle norme nazionali. E non è una cosa da poco, perché coltivare a Residuo Zero è tutt’altro che facile. Ma rappresenta un traguardo che è al tempo stesso un nuovo punto di partenza, verso un futuro più pulito e green.
Altro accorgimento utile a garantire un minor impatto sull’ambiente è la tecnica del fuori suolo, ossia la coltura dei frutti in vaso, che garantisce un risparmio di acqua pari al 30% in meno rispetto alla coltivazione in suolo.
Ancora: per lavorare nel pieno rispetto della terra, bisogna affidarsi a chi la conosce bene. Ecco allora che Sant’Orsola può contare su tanti piccoli, preziosi collaboratori: gli insetti utili, dagli acari ad api e bombi, fondamentali per la difesa delle piante e per l’impollinazione. Reti antinsetto per tenere alla larga parassiti nocivi e teli di copertura riciclabili che proteggono piante e frutti dall’umidità completano il quadro.
E infine il packaging, con cestini di plastica al 100% riciclata e riciclabile, o addirittura con vaschette 100% plastic free, fatte di carta e pellicola cellulosa. Perché per ottenere prodotti perfetti, nell’estetica e nel gusto, bisogna investire sulla natura e conoscere a fondo tutte le sue meravigliose potenzialità.
A sottolineare l’impegno da sempre profuso nel rispetto dell’ambiente, Sant’Orsola ha inaugurato nel 2019 a Pergine Valsugana (TN) il Villaggio dei Piccoli Frutti: un distretto innovativo che ricopre una superficie di 14 ettari e ospita lo stabilimento produttivo, il centro logistico, gli uffici, un punto vendita e un auditorium con una capienza di 500 persone. Perfettamente efficiente dal punto di vista energetico e integrato in armonia con il territorio circostante, non è solo un luogo, ma un progetto a lungo termine, in cui è già prevista la creazione di nuove aree sempre più all’avanguardia. E soprattutto, è una dichiarazione d’amore per i piccoli frutti, le ciliegie e le fragole da cui, quasi cinquant’anni fa, ha preso il via questo straordinario viaggio.
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