Della Sbrisolona non v'è altro da aggiungere, che tutti ne sapranno di tutto. Dolce opulento e pingue, figlio prediletto delle plaghe attorno a Mantova: burroso, calorico, esagerato per le diete microgrammometriche dei tempi del cellulare.
Eppure conserva una sua immensa poesia, di quando la burrosità si scioglie tra le mandibole, al cospetto dei frutti secchi tostati e del poco zucchero. Perchè la Sbrisolona è un dolce non troppo dolce, ma trova l'apporto calorico dagli altri cospicui ingredienti.
Nella Cucina d'Ardimento proverai una versione appena più lieve, sopra tutto misurando l'apporto di burro che è comunque imprescindibile ed in misura abbondante.
Proverai inoltre a sostituire la tradizionale farina gialla di mais con la semola di grano duro per ottenere il medesimo effetto "sabbioso", e aggiungerai una parte di nocciuole al posto delle mandorle: che il risultato della loro tostatura è appena più asciutto.
PROCEDIMENTO
Prendi dunque il burro, ammorbidito a temperatura ambiente per un paio d'ore, e lavoralo rapidamente con le farine, lo zucchero - di cui riserverai solo una piccola parte - e la vanillina con la punta delle dita. Aggiungi la frutta secca tritata molto grossolanamente: otterrai un composto scabro e rustico, che amalgamerai con l'uovo e la buccia di limone grattugiata.
Il risultato è una montagnola zollosa e ruvida, e va bene così: anzi proprio questo è l'obiettivo.
Nello stampo di silicone da 24 versa il composto, appiattendolo alla bell'e meglio. Sopra a pioggia lo zucchero avanzato.
Nel forno a 180° per un'ora, controllando che non prenda troppo colore: questa versione tende a tostare assai di più di quella con il mais. Sforna e lascia raffreddare bene: forza di Lapalisse, se è venuta bene deve, appunto, sbriciolarsi.
Non avrai esitazione a proporlo con un passito di gran corpo ma molto aromatico, come il Colli Piacentini Malvasia Passito Il Negrese, spettacolare nella versione 2006.