Allora: 250g di Manitoba, 250g di "0", 400cl d'acqua tiepidina con 6,5g di lievito fresco e un pizzico di sale fino. Impastatona nel robot, con disastro sulle lame, perchè l'impasto è molle e appiccicaticcio. Recuperato con le manine sante e la spianatoia, ottieni una bella palla liscia e lucida. Ben infarinato, mettilo in una capace insalatiera nel frigo a 7° (scomparto verdure) per una notte, chiuso ermeticamente con la pellicola.
La mattina presto (i fornai devono alzarsi presto eh) trai dal frigo e lascia prendere temperatura, mentre sciogli in 100cl d'acqua tiepidina altri 6,5g di lievito e 10g di sale. Mescolando versa poi un po' di Manitoba fino ad ottenere una crema. Copri la tazza con la pellicola e lascia riposare un'ora. Sulla spianatoia rovescia la biga e strappane diversi pezzetti: aggiungi 100g di Manitoba e 100g di "0", poi versa il composto lievitato. Impasta con lena ed olio di gomito. Aggiungi 20g di strutto e completa l'arrovellamento.
Lascia riposare due ore "a campana" avendo cura di infarinare generosamente tutto: spianatoia, palla, insalatiera. Il pane è ora pronto per essere infornato: e qui comincia l'alchimia.
Forno NON ventilato a 250° con una teglia d'acqua per il vapore e una lastra di refrattaria o un coccio da forno rovesciato. Fai andare per 10' con il forno chiuso. Poi, facendo in fretta, togli il recipiente con l'acqua e abbassa a 220° per 5' lasciando il forno in fessura (il trucco è una posata infilata nello sportello). Richiudi e abbassa a 200° per 10'. Completa la cottura con 15' a 180°, sportello in fessura. Poi lascerai intiepidire per 15' a forno spento e sportello accostato. Infine sforna e raffredda in verticale.
Pare complicato: ma occorre solo un po' di volonterosa attenzione. E il risultato è stupefacente e ripaga di ogni sforzo: un bel profumo di pane, mollica vera, niente levura sul palato, piccola ma bella alveolatura.
Contento come un bimbo.