Lo fai con l'incoscienza e la serenità di chi ha sempre un pacco di pasta da cuocere in dispensa, e quindi prova a mettere insieme qualche colore, un'idea, due fotogrammi.
Vedi le aguglie, magre e lunge come serpenti passati allo schiacciasassi, e te ne appropri. Pulirle non è una sciocchezza, richiede pazienza e mano ferma: dopo aver liberato il ventre, per ricavare i filetti dovrai puntigliosamente seguire la spina su entrambi i lati, praticando un taglio lungo la dorsale. Prima di muoverti avrai spazzolato contropelo i pesci, per eliminare quelle squame azzurrognole.
Quando hai i filetti nettali senza troppo ardore, poi ottieni dei bastoncini che immergerai nella farina "00" senza null'altro che la loro propria umidità.
La sera prima hai messo a mollo un paio di manciate di fagiuoli dell'occhio. Fai allentare una cipolla dorata tagliata a velo ed immetti i legumi. Versa un paio di bicchieri di vino rosso, e tant'acqua da coprire. Completa con alloro, pepe, sale, e lascia cuocere per quaranta minuti, o fino a quando la prova ti dirà che sono pronti. Prelevane un par di cucchiai e girali al frullatore immerso. Rimetti in casseruola, allungando a misura.
Nel centro del piatto ammonticchia la fagiuolanza, e i bastoncelli di aguglie fritti nell'olio d'oliva in bella temperatura, così come sono.
Anche nel bicchiere il vino rosso, fosse il
"Toccomagliocco" de L'Acino di Calabria.