Dal 13 al 26 ottobre la campagna nazionale di MSC invita a scegliere prodotti ittici con il marchio blu. Un gesto quotidiano che protegge gli oceani, supporta... Leggi tutto
Provare per un mese una dieta che molti ritengono difficile ma è che più accessibile di quello che si potrebbe credere: un po’ di chiarezza su alcuni dei dubbi più diffusi.
Qualche anno fa, il Guardian raccontava (qui) di quanto odio ci fosse per i vegani e di come la parola vegano fosse fra le più divisive di tutte, basandosi su uno studio condotto nel 2015 (questo).
Da allora è passato parecchio tempo, e forse le cose sono un po’ cambiate, ma è vero che il termine resta uno di quelli più in grado di accendere discussioni fra le persone, nel mondo reale e sui social, tanto che pure le aziende che producono alimenti adatti a questo regime alimentare, preferiscono non usarlo. E così sulle confezioni è tutto un fiorire di espressioni e sigle come plant-based, 100% vegetale, veg oppure anche del simbolo della fogliolina verde, che vuole dire la stessa cosa però senza dirla in modo esplicito.
Tutto questo è ancora più vero a gennaio, che ormai da anni si trasforma in Veganuary e che nelle intenzioni dovrebbe essere un’occasione per gli onnivori di provare un’alimentazione magari lontana da loro e che però potrebbero apprezzare. Di seguito facciamo un po’ di chiarezza, rispondendo a 5 fra le domande più diffuse su vegani, veganesimo e Veganuary.
Il termine è quello che si definisce portmanteau o parola macedonia (come climatariano, flexitariano o solastalgia), nato cioè dall’unione di altre due, che in questo caso sono vegan e january. È il gennaio vegano, insomma. Tutto è nato all’inizio del 2014 su iniziativa di una no-profit britannica, che appunto voleva invitare le persone a provare per un mese questa dieta. Secondo i dati della società, da allora l’interesse per il Veganuary è cresciuto moltissimo: dai poco più di 10-12mila partecipanti dei primi due anni sino ai quasi 630mila del 2022, in oltre 220 Paesi del mondo.
Generalmente, chi sceglie un’alimentazione vegetariana mangia qualsiasi tipo di frutta e verdura, mai la carne e comunque mai alimenti che derivino dall’uccisione degli animali. Ce ne sono molte varianti:
- la pescetariana permette il consumo di frutta e verdura, di pesce (ma solo pescato, non di allevamento) e di latte, latticini e uova ma non della carne;
- la latte-ovo-vegetariana, una delle più facili e anche per questo una delle più diffuse, dà la possibilità di mangiare frutta e verdura, latte, latticini e uova (ma non di pesce, perché per ottenerle è necessario uccidere l’animale) ma non la carne e nemmeno il pesce.
L’alimentazione vegana può essere considerata un ulteriore step in più e, come su Cucchiaio abbiamo scritto spesso, è una filosofia di vita più che una dieta: prevede non solo che non venga consumato alcun alimento di origine animale (non solo carne e pesce, ma nemmeno miele, uova, latte e tutti i derivati), ma anche che non vengano usati capi di abbigliamento di derivazione animale e non si partecipi a manifestazioni ed eventi o non si assista a spettacoli in cui gli animali vengono in qualsiasi modo usati o sfruttati.
Veganuary serve anche per questo, appunto per capire se questa dieta possa andare bene oppure no. Qui non ci addentreremo in dissertazioni mediche o da professionisti dell’alimentazione, ma daremo qualche indicazione di buon senso, eventualmente rimandando al nostro approfondimento sul tema:
- se si pensa che mangiare vegano voglia dire consumare tutti i giorni piatti pronti o burger di non-carne, allora la dieta vegana non va bene;
- la dieta vegana è generalmente più impegnativa delle altre, anche nella fase di preparazione dei piatti e soprattutto all’inizio serve un po’ di organizzazione per capire da dove ricavare le proteine non più assunte con la carne (generalmente da legumi, cereali e frutta secca);
- in ogni caso, e ancora di più all’inizio, non è una cattiva idea affidarsi ai consigli di un esperto, che possa magari prepararci un piano di consumo settimanale adatto alle nostre esigenze e specificità.
Detto questo, va considerato che ci sono molte ricette vegane che magari non si sapeva fossero vegane (qui ce ne sono 35, per esempio) e che quindi questo regime alimentare è forse più accessibile di quello che si potrebbe pensare. Almeno per un mese, se non altro.
Questa è una delle domande cui è più difficile rispondere, perché di statistiche ufficiali ce ne sono poche: secondo le associazioni di settore, i vegani nel mondo sarebbero circa 100 milioni, mentre i vegetariani sarebbero circa 800 milioni. In generale, il numero di persone che ha scelto un’alimentazione a base vegetale sarebbe pari al 14% della popolazione mondiale.
E in Italia? Secondo dati di Eurispes resi noti lo scorso novembre, in occasione del World Vegan Day, vegetariani e vegani sarebbero il 6,7% della popolazione del nostro Paese (circa 800mila persone, insomma); di questi, il 5,4% si dichiara vegetariano e l'1,3% si dichiara vegano. Quest’ultimo valore è in calo rispetto a 2020 e 2021, quando arrivava rispettivamente al 2,2% e al 2,4% della popolazione.
I motivi per cui si sceglie questo regime alimentare sono sostanzialmente 3: per una questione etica, per ragioni connesse alla salute personale, per una questione ecologica, cioè per gli effetti degli allevamenti intensivi sull’ambiente. Se la molla che spinge è l’ultima, la domanda è lecita e la risposta più facile di quel che si creda: i prodotti vegani inquinano, ma decisamente meno delle corrispondenti versioni di derivazione animale, a parità di metodi produttivi.
Secondo gli organizzatori del Veganuary, un mese di veganesimo nel mondo eviterebbe emissioni inquinanti pari a quelle di 450mila aerei di linea e anche salverebbe la vita di più di un milione di animali. Detto questo, e detto che l’impatto della produzione di cibo sul clima è ormai innegabile (rappresenta il 15-20% dell’inquinamento annuale), va anche considerato che un impatto lo ha ovviamente pure la produzione industriale di cibo plant-based. Che però abbiamo già detto che non può essere considerato la base di nessuna dieta.
Dal 13 al 26 ottobre la campagna nazionale di MSC invita a scegliere prodotti ittici con il marchio blu. Un gesto quotidiano che protegge gli oceani, supporta... Leggi tutto
Dobbiamo sempre affidarci all’etichetta per capire da dove arriva un cibo che stiamo per comprare e se è di qualità, ma con il pesce possiamo fare anche altro.... Leggi tutto
Tante idee buone e gustose senza prodotti di origine animale, da consumare a gennaio, ma anche tutto l'inverno, perché no?
Il Veganuary è il gennaio vegano. Un’organizzazione inglese ci invita a mangiare vegano per un mese. Abbiamo chiesto a una Biologa Nutrizionista se farlo fa... Leggi tutto
In occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione, ecco quali sono e le linee guida e le filosofie da conoscere per seguire correttamente 8 regimi... Leggi tutto