Il rognone è uno di quei tagli nobilissimi fino a poco tempo fa: adorati anche nelle cucine aristocratiche, protagonista delle gastronomie classiche, non è oggi un gusto per tutti. Come tutte le frattaglie ha un palato impegnativo e una consistenza inusuale, per cui le nostre papille ormai ammorbidite da troppa abbondanza di filetti lo rifuggono. Si usa abitualmente quello del vitello, più delicato ed agevole: questo invece è di vitellone, e piacerà a uomini veri. Ma anche a tutti coloro che hanno la pazienza di asttenderlo... Pare un piatto particolarmente cruento dall'aspetto sanguinolento delle foto, in realtà è cotto perfettamente da un lungo riposo in forno a bassa temperatura.
PROCEDIMENTO
Il rognone arriverà dal macellaio pulito della sua tasca. Immergilo in vino bianco speziato con chiodi di garofano, bacche di ginepro, aglio crudo, timo, alloro, lavanda e qualche goccia di aceto bianco. Lo lascerai marinare a freddo nel frigorifero per 24 ore.