Invece oggi m'è preso di deragliare il minestrone dalla sua intrinseca italianità fatta di cucinini e verdure lesse, e mettere una spezia orientaleggiante che lo trascini via dalla consuetudine. I cardi aggiungono cento ricordi di cento verdure, e rendono questo piatto un'orto prezioso
Lavate le verdure le aggiungo a pezzettoni a poco olio scaldato e aromatizzato con l'aglio e il rosmarino. Metto la cipolla ad ammorbidire, poi aggiungo in sequenza la carota, il sedano, poca patata, i cardi, un paio di pomidoro spaccati, fagiuoli borlotti e piselli. Visto che non è di stagione nessuno andrà all'inverno se infervori la minestra con le meraviglie leguminose. MI piacciono le verdure ancora con un po' di croccanza, e quindi mi fermo con venti/trenta minuti di cottura.
Aggiungo un mezzo cucchiaino di curry masala, su di cui conviene chiarire un paio di aspetti. Il "curry" per gli indiani è una mistura di spezie: ai mercati di Gwalior o di Varanasi ne trovi di mille sfumature, da quelli dolci e quelli incredibilmente piccanti. Un po' come quando noi diciamo ragù: un composto di carne, con qualche ingrediente ricorrente, ma può essere di alzavole o di ventricina, di maiale o d'anatra. Quindi per trovare la quantità giusta dovrai partire prudente, e aggiungere - eventualmente - nel caso avessi bisogno di qualcosa di più generoso.
Immetti qualche mezzo pacchero, direttamente nel minestrone che sobbolle. Occorrerà un quarto d'ora, ma avrai questi tubettoni carnosi e spessi, fonte di gioia.