Per la verità la prima reazione è quella dello scetticismo: Hm, ecco un'invenzione per accalappiare qualche turista molto selfish e magari anche un po' beòne. Ovvio che di controbalzo voglio subito toccare con mano, per poi raccontare di questa curiosa contaminazione tra la galleria d'arte e l'enologia.
Art Space accade in una delle più tradizionali cantine di Santorini: scavata nel tufo, si intrufola nel fianco della montagna diramando gallerie tubolari lunghe anche 80 metri, a 12 metri di profondità. La Cantina Vecchia data 1861 e porta nel DNA ben tre diverse anime: la prima è quella enologica, con le vasche per la decantazione del Nikteri e del Vinsanto. Il Nikteri era ottenuto per sovrappressione: i grappoli ammucchiati si pigiavano morbidamente; il succo percolando sugli acini inferiori li scoppiava; il mosto veniva così raccolto in una vasca scavata nella nuda roccia due metri più in basso, dove veniva lasciata a fermentare. Il Vnsanto invece, ottenuto da uve lungamente appassite a terra, si otteneva per pigiatura a piedi. Gli ambienti ripuliti e ristrutturati sono ora invasi da opere d'arte contemporanea greca e di tutto il mondo.
La seconda anima è la distilleria. Con le vinacce si ottenevano liquori differenti, grappa e brandy sopra tutto. L'impianto in disarmo è stato recuperato dall'anima inquieta di Antoni Argyros, e rimesso parzialmente in funzione.
L'ultima anima è quella della salsa di pomidoro, tradizionalmente prodotta nelle caldere degli ambienti della distilleria.
Oggi Antoni - che da queste parti si pronuncia più o meno Adòni, con la caratteristica greca di sciabolare via i dittonghi con la "n" - produce qualche migliaio di bottiglie di vino per l'autoconsumo, e per i ristoranti dell'isola. Compra le migliori uve, dice, ma tra poco i suoi quattro ettari produrrano frutti esclusivamente biologici da sesti che uniscono il tradizionale e conservativo allevamento a canestro meticciato con una specie di guyot basso. Per non far appoggiare i grappoli per terra, dice.
La cantina è fresca, anche nella parte "moderna" dove un tecnologico impianto a caduta sfrutta la gravità per alimentare i tre stadi di pigiatura delle uve e convogliarli senza uso di pompe ai fermentini. La bassa temperatura è naturale anche nella bottaia, a circa 15 gradi perenni.
Art Space offre una degustazione di 5 dei suoi vini alla moderatissima mercede di 2,50 eurini. Ne vale la pena.
Nikteri 2008
Asyrtico in purezza, elevato per 12 mesi in botte piccola e per 24 in vetro. Ha il giallone nel cuore, con trama ossidata e botta alcoolica; eppur il sorso è ancora fresco, ricco di note pungenti e lunghissime, soprattutto nel finale brillante di un sustain sorprendente.
Sant'Augusto 2009
Sempre Asyrtico, che stavolta vede solo l'acciaio: ha naso leggero, pultito e fresco, verdeggiante. Frutta a pasta bianca, per dire. Poi un sorso nervoso, schioccante, stretto ma nerboruto.
Sant'Augusto 2009 Riserva
Lo stesso vino passato in barrique, esala questo naso delicatissimo e questo sorso sottile: il legno pare guidare il sorso verso l'eleganza, a prezzo di una minore intensità.
Brusko 2009
Rosso, vagamente amabile, da uve Voudomato 100%. Questo vitigno è esteso a Santorini per meno dell'1% della produzione totale: Antoni ne ricava circa 300 introvabili bottiglie. La cadenza semisecca è ottenuta con un giorno di passitura: eccolo allora scarlatto, leggermente evoluto. Profuma marsalato, con la frutta rossa. Assaggio potente, schietto, tannini spettinati e finale approssimativamente acidulo.
Vinsanto 2005
Il più prezioso dei vini di Santa Irene qui lo chiamano Vinsanto, ma si stupiscono quando scoprono che c'è anche in Italia. È ambrato, untuoso, pigrissimo. Appassimento conclamato, frutta secche, palato acchiappante, concentrato e grasso. Il sorso è punteggiato di pura frutta secca e il finale - sterminato - si rampina con esito tenutissimo, non ostante il breve momento alcoolico (12.5°).
Art Space in realtà produce alcuni tra i bicchieri più coinvolgenti dell'Isola. Poco incline a ricercare vuote correttezze formali, Antoni fa vini maschi, vigorosi, pulsanti.
Una sorpresa da raccontare.
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