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I forni solari permettono di cucinare senza combustibile o elettricità. Nei paesi in via di sviluppo potrebbero sostituire il carbone e la legna, con un guadagno per l'ambiente ma anche per la salute delle persone. Non è comunque facile favorire questa transizione.
Con la crisi energetica vi abbiamo parlato del vecchio trucco di cuocere la pasta a fuoco spento dopo aver portato l’acqua a bollore. Ma se vi dicessimo che si possono cuocere molti cibi senza fiamme o elettricità? Parliamo dei forni solari.
Un forno solare è un dispositivo che usa direttamente l’energia del Sole per la cottura dei cibi. Cattura e trattiene il calore generato dai raggi solari all’interno di un volume sufficiente a cuocere diversi tipi di pietanze. Ma non è un’invenzione recente. Il primo forno solare è addirittura del Settecento, e deriva da uno strumento scientifico. Nel 1767 Il geologo e alpinista svizzero Horace Bénédict de Saussure costruì una scatola di legno ben isolata e nera al suo interno, sigillata da tre strati di vetro su un lato: in pratica, una specie di piccola serra. Lo scienziato, avventurandosi sul monte Crammont, voleva scoprire se si sarebbe riscaldata allo stesso modo sia in quota, dove l’aria esterna è più fredda, sia a valle, dove fa più caldo. Successe esattamente così, perché l’energia inviata dal Sole non cambia con l’altitudine, e il motivo per cui in quota fa più freddo dipende solo dalla pressione più bassa (ma questo Saussure non poteva saperlo).
A ogni modo, lo scienziato notò che la sua scatola cattura-calore diventava molto calda, oltre i 100 gradi centigradi, tanto che le usò per cuocere dei pezzi di frutta: era nato il forno solare. L’idea, nei secoli, si sviluppò e comparvero diversi design e diversi materiali. Per esempio, oggi esistono forni solari costituiti da uno specchio parabolico, e alcuni possono orientarsi automaticamente verso il Sole in modo da essere sempre nella posizione ottimale. E raggiungono facilmente temperature paragonabili ai sistemi di cottura tradizionali.
Con poca spesa, potreste comprare oggi stesso un forno solare su internet, e usarlo per stupire gli amici alla prossima grigliata. Oppure, se siete in gamba col bricolage, potete costruirlo. La NASA propone la costruzione di un forno solare come esperienza didattica per le scuole medie. Forse in Italia il fenomeno è ancora ristretto, ma esistono comunità di appassionati che cucinano in questo modo. Di certo, però, sarebbe difficile cucinare ogni giorno così per la stragrande maggioranza delle persone dei paesi più sviluppati. Inoltre, nonostante la crisi energetica ed economica che incombe, qui quasi ogni casa ha accesso a gas e energia elettrica che permettono di cucinare in modo pulito e sicuro. Ma non è così in molte aree dei paesi in via di sviluppo, nei quali la cottura dei cibi dipende dalla disponibilità di combustibile solido, di solito legna. È in queste aree rurali o semi rurali, per esempio dell’India, dell’Africa o del Medio Oriente, che la diffusione dei forni solari potrebbe essere particolarmente vantaggiosa. Prima di tutto per persone, che non sarebbero costrette a raccogliere legna o altro combustibile poco pulito (per esempio letame essiccato) e a respirare i fumi della sua combustione. E poi per l’ambiente, visto che quella legna una volta era un albero e che una volta bruciato restituisce all’atmosfera l’anidride carbonica che aveva intrappolato. Per questo sono nate associazioni come Solar Cookers International la cui missione è facilitare il più possibile l’adozione dei forni solari. Un aspetto molto importante è che questi strumenti possono essere usati anche per sterilizzare l’acqua da bere, visto che in molte di queste zone manca anche l’acqua potabile.
Secondo Solar Cookers International ci sono 4 milioni di persone che cucinano col Sole nel mondo. Sembrano tante, ma non rispetto ai 2,6 miliardi di persone che ogni giorno sono costretti a bruciare legna o altro per mangiare. I motivi per la limitata adozione del forno solare sono molti e non possono essere sottovalutati. Per esempio, per cucinare con questi strumenti serve più pratica rispetto ai metodi “a fiamma”. Inoltre, nelle ore notturne o col cielo coperto non è possibile cucinare, se non con forni solari molto avanzati, e quindi costosi, in grado di immagazzinare calore durante il giorno. A volte i tempi di cottura sono più lunghi, e per alcune ricette può essere impossibile ottenere buoni risultati. Il costo iniziale di un forno solare, inoltre, è basso relativamente alle nostre tasche, ma metà delle persone vive con meno di 5 euro al giorno. Tuttavia, anche tenendo conto di questi problemi, gli utenti potenziali sono ancora molti, quindi anche le Nazioni Unite promuovono i programmi che incentivano il loro utilizzo. In giro per il monte esistono già dei ristoranti che cucinano coi forni solari.
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