Ci sono due versioni gastrosofiche di questo piatto che a pieno titolo  rientra nella categoria "cucina dei sette minuti, che per l'estate va  bene".
La prima è questa: lessa le penne, sbuccia i pomodori, grattugia la ricotta, grazie e arrivederci.
PROCEDIMENTO
 
 La seconda preme invece sui confini di un certo concetto di cucinare,  che vuol trasportare da una pietanza all'altra, trasfigurandoli, certi  modi e certi approcci. 
Qui si fa estate, ed è caldo caldo, per cui avrai  subito a pensare a procaci insalate: che però satollano senza nutrire i  voraci metabolismi di chi fabbisogna carboidrati per inopinate attività  sportive, al prezzo di correre sul filo di ubriacanti crisi di  zuccheri.
 Allora prova a tradurre in pastasciutta quel fresco gusto  dell'insalata di pomidoro, che tanto t'aggrada nei mezzogiorni di  luglio, magari con qualche formaggetta di rinforzo. Per ottenere il  risultato atteso dovrai giuocare sulla leggerezza e sulle cotture, entrambe eteree, quasi diafane.
 Ecco dunque i pomodorini oblunghi, che dovranno essere molto maturi,  che spellerai com'è d'uso dopo brevissimo passaggio nell'acqua bollente.  Lessa molto al dente le penne, e grattugia la ricotta salata. Ottieni  un bel pesto fitto dal prezzemolo fresco.
 Eviterai untuosi  mantecaggi ribollenti passando le penne in padella con la sola grattugia  di ricotta, ammollando con l'acqua di cottura. Aggiungi il prezzemolo  poi, a fuoco spento, i pomodori interi. Salta per un minuto, giusto il  tempo di far prendere temperatura ai frutti rossi.
 Impiatta e irrora con un filo d'olio frutatto, specialissimo l'Ildebrandino di  Suvereto, una presa di pepe macinato di fresco: avrai il contrasto tra  la pasta, il salso della ricotta appena sfatta e il dolce, tiepido  sapore integro dei pomidoro, al ricordo appunto di una fresca insalata.  Decora con una foglia di buccia di pomodoro asciugata, che conferisce al  tutto un colore struggente.
 Se non solo d'acqua, potrai con un bel Vermentino di Gallura giovane e squillante.