Generalmente ho la tendenza a non fidarmi quando mi danno consigli di questo tipo, nemmeno quando mi dicono ‘vai che si mangia bene, è famoso’ come se l’essere ‘famosi’ fosse sinonimo di qualità. Non lo so, non vorrei dare il via ad un dibattito sulla ristorazione. Non ho i requisiti per poterlo fare, posso solo esprimere la mia opinione.
Ogni volta che mi sposto per provare un ristorante consigliatomi da qualcuno torno a casa decisamente insoddisfatta, a volte addirittura affamata. Magari sono solo estremamente sfortunata io, però mi capita troppo spesso di trovarmi in disaccordo.
Quella sera mi recai in quel posto carino, abbastanza cauta. Non volevo crearmi delle aspettative farlocche, ne volevo partire superdemotivata. Mi son detta ‘proviamoci’. Il menù proponeva una scelta non troppo vasta di piatti, passando da pesce crudo a fritture con abbinamenti abbastanza creativi. Decisi di buttarmi sulla frittura come secondo (io sono di parte sul fritto: qualunque cosa fritta è buona, probabilmente anche suole di scarpe). Ero abbastanza incuriosita dal titolo di un antipasto, Cassata di Tonno. Decisi di provarla, anche perché avevo voglia di tartare di tonno e quella aveva tutta l’aria di esserlo.
Premetto che dal nome mi aspettavo qualcosa che avesse a che fare con la cassata siciliana, almeno un ingrediente...o nella forma! Invece mi arrivò una tartare di tonno poco condita spiaccicata in un coppa pasta, con del sale nero delle Hawaii, molto à la mode, una riduzione di aceto di riso a parte e come decorazione un germoglio di pisello (a Novembre...) e wasabi.
Premetto che io in Sicilia non ci son mai stata, premetto anche di essere abbastanza ignorante sulla cucina regionale e non sono nemmeno tanto tanto ferrata in pasticceria. Ma se non sbaglio, e potrei sbagliarmi, wasabi, aceto di riso e sale nero delle Hawaii non c’entrano niente con la Cassata, siciliana o meno, giusto?
Forse mi ero fatta un’idea sbagliata del piatto o forse mi ero fatta un’idea sbagliata della cassata siciliana... in ogni caso era una tartare di tonno senza ne arte ne parte. Mi pare.
Nota positiva: ispirazione per un piatto nuovo!
Appena arrivata a casa mi misi a fare un po’ di ricerca sugli ingredienti della cassata. Ci dormii sopra la notte. Ci pensai un paio di giorni. E poi decisi di provarci! E questo è il risultato!
A parte ottenere delle scaglie dalla ricotta con la parte più grossa della classica grattugia. Tostare il pane in forno, lasciandolo croccante.
Con un coppa pasta formare le porzioni nei piatti e appoggiarvi sopra un mucchietto di scaglia di ricotta affumicata. Servire con la fetta di pane ben cada. Decorare con zeste di arancia.