Querciole 2005. Ambrato, produce una schiuma fitta, risulta appena velato. Viscoso al vetro. Delicatissimo al naso, pur maschio ed asciutto, ha i tratti aromatici della trota fresca, dell'affumicato leggero, della camomilla. Salato e amaro fin dall'abbocco, regala un sorso pulito e lineare, vagamente astringente. Vivo e splendido nel mezzo, declida eretto, dignitoso. Appena ritirato nel finale, dove lascia spazio ad una sensazione di buccia d'arancio, quando la dimentichi sulla stufa. [1500 bottiglie]
Querciole 2006. Poco più scarico, poco più torbido, similare per tessitura. Sposa tenore minerale con chiare percezioni sulfuree, pur leste a svanire. Se c'è frutto è piccolo, di mela cotta. Più largo il sorso, pur altrettanto ricco di sale: più arcuato, con questa parabola ricca di vigore. Ancora più vivo e particolarmente scalciante, fino al finale che si slancia convesso verso una conclusione lunga, sottilmente amaricante. [1900 bottiglie]