"si spengono le luci, gli amici se ne vanno" cantava il Modugno Domenico, con quel languore nell'inciso che rifletteva esattamente quel senso di la festa è finita. Nella prima serata di Taste of Milano s'è vista tanta gente, e tante file davanti ai ristoranti, fino a tardi.
Dal punto di osservazione privilegiato del Cucchiaio d'Argento oltre al torrente intermittente dei visitatori, nel vortice tumtum di RMC tre metri accanto, si percepisce la voglia di assaggiare, che non è nutrirsi. Di una versione contemporanea del mangiare conviviale, che non è *solo* nutrirsi.
File al ristorante di Christian e Manuel Costardi, nuove superstar al rientro da Cannes dove sono stati i portabandiera di una certa gastronomia di ricerca proprio in terra dove la gastronomia è nata; file di fronte alla cucina veridica e generosa di Viviana Varese; bicchieri, stuzzichini, assaggi, assaggi, assaggi.
Le piastre del Cucchiaio hanno girato a tutta callara, con la pasta Felicetti maneggiata da Marianna e Mario in alcune delle cinque ricette preparate apposta per Taste of Milano. Altre usciranno oggi e stasera, nello spazio aperto al pubblico.
Gelati: le pale in movimento, in un paio d'ore avete assaggiato in punta di cucchiaio 6 chilogrammi del gelato preparato al momento con le gelatiere domestiche e professionali Musso: spazzolato.
Verso mezzanotte la pausa ristoro, con Francesco Germani (la Maniera di Carlo) che mi fa gran gesti: vado: cannolo croccante ripieno di salsa russa e lime, salsa al Campari. Andrea "Alfio" Alfieri dietro i fuochi, con i suoi vasti sorrisi. Oh, buono.
Oggi a pranzo è previsto uno spazio dedicato agli operatori. Questa sera ancora il pubblico. Stiamo all'erta, all'erta stiam.