Si è trasferita,
l'Oca Ciuca, dal cascinale interrato al fianco della tangenziale di Vigevano: alla via traversa di una delle piazze più belle d'Italia, e quindi d'Europa, e quindi del mondo.
La nuova
location - oggi deve dire così pena essere squalificato dal campionato provinciale dei
cool & trendy - richiama a gran voce i temi del vecchio locale in ambienti storici: molto ben piazzati, con un certo perchè in più di fascino derivante dall'essere in via XX Settembre, a due metri dalla Via Coperta di
Vigevano e a sette dalla Piazza. I pignolini diranno che era più comodo parcheggiare prima, ma Fulvia è contenta, e lo sarai anche tu.
Nulla manca della vecchia carta , ed anzi qualcosa s'aggiunge valicando gli angusti confini della classica collocazione antipasti/primi/eccetera. Proposte per vegetariani incluse.
Dunque proverai piatti nuovi ed antichi: già a partire dal benvenuto della
jefa che propone i
crostini con il loro patè (tartufato?): buonissimi.
Assaggia il
Risotto allo Spumante Brut e Tartufo: molto mangiabile, migliora durante la degustazione grazie alla sua cottura non estrema ma oltremodo rispettosa, e sopra tutto, "tenuta": delizia.
Eccezionale la
coscia d'oca cotta 12 ore a bassa temperatura (che vale il viaggio e l'arduo parcheggio): strepitosa per morbidezza e nitore dei sapori, supera di slancio anche la prova "pelle" croccante e sapida, vero punto di non ritorno di molti volatili. In accompagno patate: che parrebbero banali ma sono semplicemente eteree.
Per i vegetabili c'è - ad esempio - una
crostatina di zucchine con crema di parmigiano: per la verità un po' burrosa ed un filo annebbiata nell'espressione.
Ai dessert gettati sul magnifico
parfait di pistacchi di Bronte con gianduja, gustoso & goloso.
La carta dei vini è quella che conosci: una discreta varietà di etichette proposte a prezzi umani.
Troverai l'addizione acconcia, anzi garbata, come t'aspetti: con meno di 50 proverai tutto e di più, appetiti permettendo.