Ho sulle spalle un milione di miglia: quelle che dividono San Vito Lo Capo da Rozzangeles. E l'Italia non è ancora finita, perchè potremmo correre verso il Colle di Cadibona o la Val Camonica, o la Vetta d'Italia se vogliamo asseverare il detto più popolare tra i direttori commerciali di ogni azienda di ogni comparto di ogni settore: l'Italia è un paese stretto e lungo (sorrisi, tutti annuiscono, esce la copia commissione).
Ancora più se si abbandonano i 40° all'ombra del temibile tendone di gara del Cous Cous Fest e si precipita in una normale Bologna settottombrina, che alla sera ci vuole il golfino sennò poi ti svegli molle e incriccato.
L'Italia è un paese stretto e lungo, a vedere anche le abitudini di consumo: il gelato siciliano con tutto quello zucchero e il gelato metropolitano con il Pulcino Pio [notizia vera]. La vendemmia disastrosa del Nebiolo e la vendemmia miracolosa dell'Inzolia e del Grillo.
Figurati qual è la difficoltà di trovare un sistema di riferimento comune per esprimere con un giudizio sintetico - quelli bravi direbbero apodittico - così stringato come un voto in decimi, e senza decimali. Ad esempio a San Vito io ho pensato che 10 fosse il punteggio del cous che non c'è stato: quello che mi avrebbe fatto venire le lagrime agli occhi. Il 9 sarebbe dovuto andare ad un piatto semplicemente magnifico. Alcuni colleghi invece hanno interpretato il 10 come "il cous più buono che abbiamo assaggiato" oppure "il cous migliore che potevamo immaginarci di assaggiare". Ovviamente ognuno di questi sistemi è valido quanto gli altri, essendo appunto un'opinione.
Per fortuna ci sono verità assolute: per esempio che Raoul Bova è più bello di Klaus Kinsky, anche se non meno di molte - e di molti - potranno trovare il defunto attore sociopatico teutopolacco assai più affascinante. Ma si sa, l'estetica è un fatto, il fascino è un'idea.
Poi ci sono i Grandi Punti d'Incontro: Douglas Adams riteneva - ed io, molto indegnamente, con lui - che la risposta ad ogni domanda fosse 42: perchè il vero problema è trovare la domanda adatta alla vera risposta. Altri con Josè Capel del Paìs, seduti ad una defatigante tavola dopolavoristica, si trovano d'accordo che l'unico 10 plausibile al mondo ora possa essere attirbuito alla rutilante esperienza gastronomica del Celler de can Roca a Girona.
Allora ci prepariamo all'alluvione delle Guide: quando scopriremo che l'Antica Trattoria Garibaldi di San Burlamacco sul Noncello è passata da 15 a 15,5 oppure da 77 a 76. Che il Fulmine del Peccatore, un segaligno rosso da vitigni autoctoni ancestrali come il Birbante, il Prestinaio e il Fulminatore, ha perso per strada un bicchiere ma ha trovato un grappolo. Centesimi ventesimi dodicesimi pentesimi pentacoli e pentangoli, e avremo qualcosa da leggere per tutto l'autunno.
Anche se - si sa- non ci sono più le mezze stagioni.