Di questo dolce squisito non si è mai stanchi. Per questo le sue varianti sono innumerevoli: queste sono tra le nostre preferite.
Sta benissimo con il sushi, ma soprattutto con sashimi e tartare. E volendo pure con l’insalata: raccontiamo uno fra i condimenti più caratteristici della cucina orientale
Condimento tipico della cucina giapponese, la salsa Ponzu viene tradizionalmente usata per accompagnare il pesce (o la carne) preparati con la tecnica del tataki oppure per i piatti unici della famiglia dei nabemono.
Non va confusa con la salsa di soia, cui può comunque essere unita per dare vita alla Ponzu Shoyu. Cioè appunto la salsa Ponzu con soia. Di seguito, vediamo di rispondere alle 6 curiosità più diffuse su questo condimento.
Di consistenza acquosa e praticamente incolore (la tonalità marroncina si ottiene proprio aggiungendo la soia), la salsa Ponzu si chiama così a causa del termine olandese pons, che a sua volta fa riferimento al punch e in generale alle bevande a base di frutta. Visto che la Ponzu ha un sapore più aspro, sul finale di parola è stata aggiunta la desinenza - su, che letteralmente identifica l’aceto. Da qui si arriva a ponsu e poi Ponzu.
La Ponzu si prepara facendo sobbollire a fuoco medio un composto fatto con mirin (semplificando, un sakè dolce destinato non al consumo ma all’uso in cucina), aceto di riso, scaglie di katsuobushi (un preparato derivato dal tonno, molto usato anche nel ramen) e alghe kombu. Il liquido che si ottiene viene lasciato raffreddare, filtrato per rimuovere eventuali resti di katsuobushi e infine gli viene aggiunto il succo di uno o più agrumi come yuzu (cos’è?), sudachi, daidai, kabosu o limone. E qui si capisce il riferimento etimologico al punch.
La salsa Ponzu viene spesso confusa con la salsa Teriyaki, perché hanno colore simile (se alla prima è stata aggiunta la soia), anche se in realtà la seconda è più brillante e luminosa. Nonostante questo, al palato sono diverse: visti gli ingredienti usati per prepararla, la Ponzu ha un gusto agrodolce, aspro e con gli agrumi chiaramente percepibili, mentre la Teriyaki è più dolciastra.
Soprattutto nelle grandi città, la salsa Ponzu non è difficile da trovare anche nei supermercati: la produce (fra gli altri) il più noto fra i marchi di salse di soia, lo stesso che si trova praticamente in ogni ristorante giapponese in Italia. Se non si riuscisse a trovarla, è disponibile anche su Amazon e ovviamente nei negozi specializzati in cucina orientale: può arrivare a costare anche 15-20 euro al litro.
Decisamente sì: è senza dubbio fra i condimenti più indicati, insieme con le varie (e forse più note) soia, wasabi, tsuyu e teriyaki. L’utilizzo ideale è comunque con piatti a base di pesce crudo, come sashimi e tartare. Non tutti sanno che si può usare anche come condimento per l’insalata, sempre per quella nota asprigna data dagli agrumi.
Di questo dolce squisito non si è mai stanchi. Per questo le sue varianti sono innumerevoli: queste sono tra le nostre preferite.
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