Atteso da una vita, quasi idolatrato senza averlo mai
assaggiato. Una devozione assoluta per quelle sue composizioni quasi esoteriche, i piatti con i nomi lunghissimi, le idiosincrasie: ecco l'autoregalo del 2008, in una giornata di neve che sorprende l'Italia di mezzo. Poi pioggia infinita sulle strade deserte attorno al lago: color argilla, specchio del cielo color argilla.
La casa rosa è lì sulla sinistra: un batticuore come ad un primo appuntamento. Suonare per entrare, varcare quel cancello mitologico. Accoglienza principesca in una residenza principesca, un sogno.
Avevo conservato il [10.0] per il
Maestro, da almeno vent'anni: da quando la Pneumatica lo ignorava alla fazza degli strepiti di chi lo aveva conosciuto.
Mi urgeva sulla punta delle dita, il desiderio di parlare d'immenso, di scrivere di perfezione e di infinito. L'eco del mito.
Avevo conservato un [10.0] per questa occasione. E lo conserverò ancora.