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Appunti Diviàggio: La Lanterna a Riomaggiore

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Pubblicato il 09.11.2008
Alle Cinqueterre si va per vedere l'eroismo del mare, oppure il mare d'eroismo di queste genti: sopra tutto se eviti i mesi della bollenza estiva, degli abominevoli sassoni in braga corta, vachirie in shorz, celti con la parannanza e bretoni arrossati dal troppo sole. Un sabato di novembre c'è pochi bipedi che arrancano per le stradette, ancor meno che cercano ristoro nei locali incastrati nei precipizi di case in aderenza, pittate a colori vivaci per consentire ai pescatori di riconoscerle di lontano. A Riomaggiore vai per godere la fiamma del sole sulla pelle nel porticciuolo di bambole, ancor più magico quando le barche vengono tirate in secco nei mesi invernali. Lì sopra c'è La Lanterna: piccolissimo, con i tavolinetti uno sull'altro, che qui i metri quadri sono strappati all'inferno con le unghie. Pesce fresco e profumato: pesce povero e selvaggio, preparato - e servito - con mano un po' sbrigativa. Mi appolipo alla monumentale paranza, unica vera valida, e guardo fuori i disegni di luce imperativi.

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