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C’è una buona notizia, sul finire di questa estate difficile dal punto di vista climatico: la raccolta di funghi cresce del 30-50% rispetto al 2021. Ecco dove trovarli, e un decalogo per cercarli senza rischi.
Come si dice, “non tutto il male viene per nuocere”. E allora, ecco che il particolare clima degli ultimi mesi, con ondate di calore, periodi prolungati di afa e perturbazioni piovose intense e velocissime, ha avuto alcune inaspettate conseguenze benefiche. Sui funghi, ovviamente.
Da un monitoraggio di Coldiretti, fatto da Nord a Sud dopo che nel primo weekend di settembre c’è stata allerta meteo in 9 regioni, è emerso che in alcune zone le raccolte sono aumentate anche del 50% rispetto allo stesso periodo del 2021: un po’ ovunque, nei boschi italiani, spuntano porcini, finferli, trombette e chiodini.
Nel dettaglio, secondo quanto spiegato da Coldiretti, in Veneto le montagne sono “più che mai ricche di funghi”, e nella zona delle Dolomiti si trovano porcini, finferli, mazze da tamburo e imbutini. In Lombardia, dove la stagione è appena partita (in alcune zone, con un ritardo di oltre 20 giorni a causa della siccità), le quantità di funghi sono ancora limitate, ma “nel Bresciano si assiste a una buona produzione di porcini in alta quota”.
Nel resto del Nord e al Centro, dal Piemonte alla Liguria e dall'Emilia alle Marche, “si spera nella pioggia per far uscire allo scoperto la gran parte dei funghi”, anche se qualcuno inizia a spuntare. In Toscana “non ci sono ancora le condizioni ottimali per nascite diffuse e generose” su tutto il territorio (tranne qualche eccezione), mentre in Umbria si spera in una ripresa a breve per le varietà autunnali, anche se sino a metà giugno c'è stata un’importante raccolta di porcini, galletti e prataioli, prima che la siccità bloccasse tutto.
Infine, sta andando molto bene al Sud: in Campania, dal Matese al Cilento, “stagione fantastica” (la definizione è sempre di Coldiretti), con un +50% fra porcini e altre varietà; la tendenza coinvolge anche la Calabria, dove si stima un aumento percentuale del 30% rispetto allo scorso autunno.
Quella dei funghi è un’opportunità importante per il nostro Paese. Lo è per i quasi 9 milioni di italiani che hanno scelto di trascorrere almeno parte delle vacanze a settembre, e che quindi potranno cercarli e trovarli durante le passeggiate in montagna, nei parchi e nelle campagne. E anche potranno mangiarli, chiaramente (qui ci sono le nostre ricette per prepararli al meglio).
E lo è perché la loro presenza indica un territorio in salute, nonostante tutto: come ricordato da Coldiretti, “la nascita di porcini, chiodini, finferli e altre varietà, per essere rigogliosa richiede condizioni ottimali”, cioè “terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco”. Vale la pena ricordare che l’Italia può contare su circa 11,4 milioni di ettari di bosco, che coprono il 40% della sua superficie, ma che spesso sono segnati dall’abbandono, dall’incuria e anche dall’azione criminale dei piromani, che nel 2022 hanno scatenato quasi 400 grandi incendi, distruggendo migliaia di ettari. E il fatto che i funghi siano spuntati lo stesso è sicuramente un bel segnale di speranza.
Un segnale che va colto con rispetto, così come i funghi vanno raccolti con attenzione, ricordandosi che zone diverse hanno regole e vincoli diversi (meglio informarsi nel Comune in cui ci si trova). Per aiutare i cercatori più o meno esperti, Coldiretti ha preparato una sorta di decalogo, che può essere utile ripassare e tenere a mente prima di mettersi in cammino:
- documentarsi sull’itinerario e scegliere percorsi adatti alle proprie condizioni fisiche;
- comunicare a qualcuno il tragitto, evitando escursioni in solitaria;
- fare attenzione a sentieri che possono diventare scivolosi per la pioggia;
- consultare i bollettini meteo e stare attenti al cambio del tempo;
- in caso di rischio fulmini, non fermarsi vicino ad alberi, pietre e oggetti acuminati;
- usare scarpe e vestiti adatti e avere scorte di acqua e cibo;
- non raccogliere funghi sconosciuti;
- verificare i limiti alla raccolta di funghi con i servizi micologici territoriali;
- pulire subito il fungo da rami, foglie e terriccio;
- per il trasporto, usare contenitori rigidi e areati che proteggono il fungo.
E anche, aggiungiamo: ricordarsi che i funghi sono il trend del 2022 (l’aveva detto il New York Times, ma noi italiani già lo sapevamo) e che un giorno potrebbero diventare la vera alternativa vegetale alla carne.
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