I bruscandoli (luppolo selvatico), in compagnia di altre erbe spontanee primaverili, sono particolarmente utilizzati per arricchire risotti e frittate. Gustarne pochi non serve a nulla, solo un ricco mazzetto sa regalare giusta forza al riso e allo stesso tempo le note erbacee sanno mitigare la pastosità dei tuorli.
Nel Veneto il consumo si limita a questi due piatti semplici che meglio possono salvaguardare il loro sapore a tratti pungente e selvaggio.
E’ facile incontrarli in campagna, specie nei terreni ancora incolti, o lungo le rive dei fossati durante una passeggiata domenicale, ma è da anni ormai stretto privilegio degli anziani e dei pensionati la loro raccolta.
Si possono acquistare anche in negozio, ma sono sempre selvatici, e ogni verduraio avrà il suo “procacciatore di fiducia”.
Ha una stagionalità molto breve, un mese circa tra marzo e aprile, ma scottati brevemente in padella possono venir congelati per usi futuri.
PROCEDIMENTO
Lavare i bruscandoli, eliminare la parte legnosa dei germogli, e tritare tutto grossolanamente.
In una pentola imbiondire dolcemente l’aglio tritato fine con olio extra vergine di oliva, versare i bruscandoli e farli stufare brevemente. Calare il riso e mescolando aggiungere il brodo vegetale caldo in più riprese fino a cottura circa 18 minuti. Spegnere il fuoco, correggere di sale e pepe e mantecare con il burro e il parmigiano reggiano.
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