Mi son ritrovata a dover fare ricerca di ricette ‘italianizzabili’ in una cucina vastissima qual è quella thailandese. La mia idea era di spaziare un pochino in tutta la cucina orientale, ma mi son resa conto che forse il progetto era più grande di me. Al di là del fatto che alcuni ingredienti sono a me sconosciuti, la ricerca in rete va fatta in inglese consultando più fonti e più risorse: il timore è quello di trovare ricette già ‘americanizzate’. Infatti più di qualche volta mi sono imbattuta in "arricchimenti" di ketchup o worchester sauce... per non parlare dei ristoranti che offrono il servizio take away con (inguardabili) foto dei piatti.
La cosa più divertente è stato trovare food blog thailandesi che proponevano cucina italiana... un incubo! La cucina italiana nel mondo è terrificante, risotti in 6 minuti e carne supercotta... dove c’è pomodoro c’è aglio in quantità industriale e pasta scotta, veri crimini alimentari.
Prima del corso ovviamente ho fatto un po’ di prove. La fortuna è avere tanti amici che si ‘offrono volontari come cavie’, se può veramente parlare di fortuna... Comunque, tra una prova e l’altra è stato deciso che il piatto migliore è il maiale in agrodolce. Sufficientemente orientale, ma non troppo; ingredienti italianissimi e facilmente reperibili. Le prime due prove sono state disastrose: una volta troppo aceto nella salsa, tanto da favorire la respirazione... La seconda ho cotto troppo poco il maiale, a seguire la mia idea fissa delle cotture al "rosa". La terza prova è andata bene: ingredienti in giusta dose, equilibrio, atmosfera orientale, ma non troppo.
Si può fare anche con pollo o manzo, volendo, o cambiare le verdure.