Del Mercato della Terra di Bologna amo l’atmosfera genuina e vivace che si respira, i volti sorridenti e la disponibilità dei produttori, l’interesse dei consumatori, i colori ed i profumi dei prodotti esposti, nonché il contesto urbano nel quale è inserito.
Ci troviamo infatti all’interno del distretto denominato “Manifattura delle Arti”. Una zona della città che negli ultimi anni ha subito un’importante opera di riqualificazione e che comprende il Museo d’Arte Moderna MAMbo, l’edificio della Salara, il dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università di Bologna, il cinema e la biblioteca della Cineteca cittadina. Il progetto, nato nel 2003 e ideato dall’architetto Aldo Rossi, si è posto come obiettivo quello di restituire a questo spazio il suo antico prestigio e la sua funzione di fulcro delle attività di sperimentazione, scambio economico (lungo il canale del Cavaticcio in epoca rinascimentale sorgevano numerosi mulini, magazzini e botteghe) e aggregazione. Un’area che, se in un tempo non molto lontano era piuttosto malfamata, oggi assume un nuovo aspetto elevandosi a rilevante polo culturale e artistico.
E’ in questo clima di fermento sociale, che dal 2008 ogni sabato mattina (il lunedì pomeriggio d’estate) nel cortile del Cinema Lumière si svolge il Mercato della Terra organizzato da Slow Food, dove si possono comprare prodotti biologici di stagione a chilometro zero, a prezzi equi, venduti dai circa trenta produttori aderenti. Oltre a frutta e ortaggi, è possibile acquistare latte fresco, yogurt (anche di capra) e formaggi, tra i quali segnalo l’ottimo Bec, un caprino stagionato della Fattoria I Piani di Savigno (Bo). E ancora pesce fresco dell’Adriatico, carni e salumi provenienti dagli allevamenti locali, birre artigianali, pane e altri prodotti da forno, riso, mieli, conserve e fiori freschi. Per non parlare dei dolci di una volta, come le raviole, l’angelica, le classiche peschine farcite alla crema di cioccolato, la tradizionale ciambella dura o “brazadèla” e la pinza.
Passeggiando tra i vari banchi, insieme a persone di ogni genere ed età, dal pensionato che carica la spesa sulla bicicletta allo studente con lo zaino in spalla, tra cartelloni che segnalano una rassegna cinematografica e il verde dominante delle coperture dei piccoli stand, si ha il piacere di riscoprire ad esempio il pane montanaro, tipico delle valli dell’Appennino bolognese, o quello ai grani antichi a lievitazione naturale, realizzato con farine macinate a pietra di alcune varietà di grano tenero coltivate negli anni trenta nelle valli montane circostanti (Gentilrosso e Mentano), come quelli del Forno Calzolari di Monghidoro (Bo).
Un mercato che ha una doppia valenza, oltre a quella strettamente commerciale, ne assume una fortemente sociale. Esso è anche infatti un luogo di incontro nel quale fare formazione, come testimoniano i numerosi laboratori e corsi, alcuni rivolti anche ai bambini, e che ha la finalità di trasmettere una forma di acquisto cosciente e rispettosa dell’ambiente. Ma è anche uno spazio di convivialità nel quale poter fare un aperitivo nelle sere d’estate o una pausa ristoratrice nel resto dell’anno, approfittando di uno dei numerosi tavoloni dislocati lungo il percorso, sorseggiando una birra artigianale o uno dei vini dei viticoltori locali da accompagnare a cibo da strada, rigorosamente preparato con prodotti biologici. Qui tutto è slow, perfino la concezione del tempo sembra essere molto lontana dai ritmi caotici della città, lo dimostrano le lunghe file che gli avventori sono disposti a sopportare e la possibilità di scambiare qualche parola con l’agricoltore di turno per farsi raccontare qualche dettaglio in più sulla propria azienda e contagiare dalla profonda passione verso il proprio lavoro.
Una realtà della quale, da bolognese, sono molto fiera.
Mercato della Terra di Bologna
Via Azzo Gardino 65
Bologna
Ogni sabato mattina dalle 9.00 alle 14.00
Nel periodo estivo il lunedì sera dalle 17.30 alle 21.00