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Il noto marchio del cioccolato, parte del gruppo Illy, ha scelto come nuovo Ad l’erede della celebre famiglia di produttori di spumanti. E intanto festeggia un giro d’affari in crescita del 40% rispetto al 2020
Non un fulmine e ciel sereno, ma poco ci manca: con una nota stringata e asciutta, Domori ha comunicato che il suo consiglio di amministrazione, “con decisione unanime, ha revocato tutte le deleghe attribuite a Lelio Mondella quale amministratore delegato della società” a causa del “venire meno della fiducia in un momento cruciale di espansione e transizione per la società di None”.
None è la cittadina in provincia di Torino dove ha sede Domori, uno fra i marchi più noti nel settore del cioccolato italiano di alta qualità e il suo nuovo Ad, al posto di Mondella e con effetto immediato, è Lamberto Vallarino Gancia (nella foto in basso), che era già vicepresidente della società e anche lui è un nome parecchio noto nel made in Italy alimentare. Anzi, un cognome: l’azienda vinicola di famiglia, fondata alla fine dell’Ottocento, è specializzata in spumanti che sono apprezzati in tutto il mondo. Insomma, che il rapporto fra le due realtà, già stretto, sarebbe finito per stringersi ancora di più, sembrava solo questione di tempo.
Dal cioccolato allo champagne
Anche perché Domori non fa solo cioccolato, pur se è soprattutto per quello che è conosciuta: parte del gruppo Illy (all’interno del Polo del Gusto, quello che raggruppa i marchi che non hanno a che fare con il caffè), l’azienda torinese distribuisce nel nostro Paese le confetture Agrimontana, il tè Dammann Frères, i vini Mastrojanni e pure lo champagne Taittinger.
Il suo core business resta comunque il cacao: ha piantagioni di proprietà in Venezuela e il suo lo fa con grande attenzione non solo alla qualità, ma pure alla sostenibilità, come si capisce sfogliando domori.com, dove viene ricordato che l’azienda “seleziona direttamente i produttori della materia prima e con loro collabora a stretto contatto, stabilendo relazioni di lungo termine e di reciproca crescita”, perché “è importante che il coltivatore sia soddisfatto e possa vendere a prezzi soddisfacenti il cacao, per instaurare una relazione di fiducia basata sulla consapevolezza della qualità”. Inoltre, nel 2019 Domori ha preso il controllo di Prestat, celebre marchio di cioccolato che ha fra i clienti anche la casa reale britannica.
E i conti sembrano darle ragione. Lo stesso Cda che ha allontanato Mondella ha anche analizzato i dati di pre-chiusura al 31 dicembre 2021: le vendite ammontano a quasi 26 milioni di euro (in crescita del 40% sul 2020 e del 34% sul 2019) e in base a questi risultati, “la società può rispettare le clausole previste dal regolamento del minibond emesso a dicembre 2020 per 5 milioni di euro, primo collocamento finanziario di Domori”.
Chi è Lamberto Vallarino Gancia
Lamberto Vallarino Gancia, erede della famiglia che porta il suo nome (insieme con il fratello Massimiliano), ha 63 anni, è enologo, laureato all'University of California Davies, già presidente di Gancia, di Federvini e del Consorzio Alta Langa, è anche vicepresidente di Federalimentare e membro del Comitato di Confindustria, di Contromarca e Ibc. Inoltre, è accademico onorario dell'Accademia nazionale Agricoltura, dell’Accademia della Vite e del Vino, professore a chiamata alla Scuola di Amministrazione aziendale Master dell’Università di Torino e anche presidente della Fondazione Teatro Stabile di Torino e ha contribuito a creare Brains Evolution, una piattaforma di consulenza rivolta a imprese, liberi professionisti e privati. E adesso è pure Ad di Domori.