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Un antico casolare ristrutturato con sapienza, una piscina bioattiva e la cucina profumata alle erbe di chef Erika Gotta. Siamo stati a La Bursch e ve lo raccontiamo, nel caso aveste in mente una gita fuori porta settembrina
Erika Gotta, classe 1993, si muove nel panorama gastronomico italiano con calma, determinazione e una profondità evidenti già dal suo sguardo. Originaria di Cherasco (Cuneo), è la sorella più giovane della concorrente di MasterChef Italia Alida Gotta, con cui condivide la passione per la cucina, pur non provenendo da una famiglia di ristoratori. Racconta, però, che gli zii lavorano in quest'ambito, mentre il padre alimentava la passione culinaria sperimentando torte e sughi, una base affettiva che ha trasmesso a Erika fin da piccola.
Inizialmente iscritta al liceo artistico, Erika trova nella madre un’alleata per seguire la sua vera inclinazione: la cucina. Dopo gli studi, Erika lavora alla pasticceria de La Ciau del Tornavento a Treiso, sotto la guida dello chef Maurilio Garola: un’esperienza formativa intensa, dove ricopre il ruolo di capo partita in pasticceria.
Nel 2018 si trasferisce in Lombardia, nel team del Ristorante Morelli a Milano (con Giancarlo Morelli e Livio Pedroncelli) e successivamente da Pomiroeu. Nel 2020 intraprende con la sorella Alida e il suo compagno Maurizio Rosazza Prin il progetto innovativo Delivery Valley, la prima dark kitchen italiana, che proponeva comfort food da asporto.
Nel 2021, un incontro con Barbara Varese, proprietaria della suggestiva Country House La Bursch a Oretto nell'alta Valle Cervo in Piemonte (BI), segna una svolta decisiva. Qui Erika assume la direzione della cucina, trovando l’ambiente ideale per esplorare la sua filosofia culinaria tra natura, erbe, tradizione e creatività.
La struttura, un antico casolare ristrutturato, pieno di oggetti e memorabilia che raccontano la storia della famiglia, ospita camere e suite, una cantina, e naturlamente il risorante capitanato da chef Gotta. Qui si gode di un’esperienza immersiva: una cucina domestica, raffinata ma accogliente, dove i commensali si sentono a proprio agio come a casa.
Una delle particolarità della tenuta è la piscina bioattiva (biolago balneabile): immersa in un rigoglioso giardino alpino, la piscina - senza cloro e munita di un impianto di filtraggio biologico per mantenere l’acqua pulita e cristallina in modo sostenibile - si fonde naturalmente con il paesaggio circostante, offrendo un relax in perfetta armonia con la natura.
La chef predilige una cucina semplice, ma mai banale: un uso misurato degli ingredienti, che sottrae anziché aggiungere, per cogliere l’essenza di ciascun sapore. La sua vera passione? Le erbe e gli elementi vegetali, un terreno di gioco perfetto: si diverte a far “parlare” la ruta o la pimpinella, sperimentando abbinamenti audaci e sorprendenti.
“Giocare con le erbe è divertente, trasformare l’elemento vegetale è più difficile, ma anche più stimolante rispetto a un taglio di carne prelibato” - una filosofia che racconta autenticità e ricerca.
Foto di apertura © La Bursch