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Colli di Luni: Ottaviano Lambruschi

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Pubblicato il 05.12.2008
Ottaviano Lambruschi è uno di quei meravigliosi misteri italiani, che quando ci inciampi riesci solo a realizzare il miracolo. Lambruschi è fuor di dubbio il principale cantore della rinascita dei vini dei Colli di Luni. Tra i primi iniziò a cercare qualità, e tra i primi iniziò ad ottenere qualità nelle DOC Colli di Luni. E a guardarlo, a temere per l'integrità del tuo metacarpo nella formidabile stretta della sua mano, non diresti: eppure Lambruschi stilla parole come nettare, una ad una, meglio una e basta. Segaligno, tutt'ossa come un Nuvolari più mediterraneo, racconta con tutto sè stesso la storia di un uomo di cave che le cave abbandonò per un'altra cave: prima con i piccoli poderi ricavati dal bosco e vitati con il filo d'acciaio di risulta delle cave, ancor oggi in uso nelle vigne vecchie, poi espandendo il suo orizzonte alla famiglia. Ora Fabio - uomo di comunicazione, oltre che di gestione - fa la sua parte di nuova generazione: agronomo, ha introdotto l'innovazione nella tradizione, con risultati che è facile apprezzare in bottiglia. Il Sarticola è una certezza: da tempo è sinonimo del Vermentino Colli di Luni assieme al Costa Marina, prodotti "tuttacciaio" di cristallina integrità e seducente intensità. Ora il Maniero, un uvaggio rosso di sangiovese, merlot, cabernet e canaiolo ha conosciuto in parte il legno, scavallando il tabù della Casa. Da Lambruschi non troverai  PR ed ambienti di stucchevole fascino plastificato: ma calli e passione. E tanto basta.

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