Questa Cuvèe rinsalda ancor più il già solido gemellaggio con l'Istituto Enologico di San Michele all'Adige, con l'etichetta numerata 006035 di meno di undicimila prodotte nel millesimo.
Uve a bacca bianca tra cui Sauvignon, Chardonnay, Gewurztraminer e Riesling coltivate sulle rive del lago di Toblino, si fregiano di un processo produttivo particolamente curato: breve riposo sulle bucce, acciaio e maturazione sui lieviti. Ha dunque architettura sofisticata questo "Maso", splendente nel suo giallo chiaro ma vigoroso, brillato di riflessi verdi e neri.
Ha stoffa ma non è troppo viscoso, scivola bene dal vetro.
Esprime quel naso che t'aspetti da un Dolomiti così ecumenico: gli aromatici complessi su una base di erbe dell'orto, vibrazioni tropicali leggerissime e una dritta d'asfalto, piccola ma continua, sul fondo. Tutto continuo, ed assai poco incline a declinare.
Altrettanto potente il sorso, che cerca una bella estrazione senza infliggere al bicchiere eccessive genuflessioni alcooliche: anzi fermo a 13° ti sorprende quel rapido finire della bottigliona pesantona, che sembra sempre offrire una riserva ulteriore sul fondo.
E' più bello quel mezzo sorso che ti resta, succoso e zuccherino, in cui s'avvita una parete verticale levigata, stretta, acidofila e non troppo calda. Se vuoi, ingeneroso il finale, brusco a chiudersi.