Siamo a Montalcino, ma di sangiovese non c'è traccia in questo bicchiere corallo: solo merlot per l'intera metà, il resto è cabernet e syrah in parti simili.
La sorpresa è già scartata una volta immerso il naso nel vetro: eleganti profumi da sera, smoking e cravattini, fumose sale da ballo e di cristalli luccicanti, gli anni '30, scalinate e sguardi. Un naso che realizzo come evocativo, fosse quasi uno sceneggiatore scaltro ed efficace con i suoi sbuffi odorosi intensamente e bellamente vintage. Pochissima freschezza, ma nitidi i legni invecchiati, i sali profumati, le spezie ancora potenti, i tabacchi assolati, intensi, maschili, fascinosi. Un fiore all'occhiello, un garofano che pare infuso.
Il sorso cede all'incanto del naso, quasi fosse anch'esso sospeso e sorpreso. Bevibilità tanta, un frutto arrossito rotola piacevole sulla lingua, manca però quell'equilibrismo spinale che dia anche forza, polpa e costanza per poter sospirare: memorabile.
Un vino da annusare. Per ore.