E’ tutto un po’ speciale nella storia di questo vino: l’etichetta molto particolare e sicuramente artistica, opera del celebre “eno-designer” Giacomo Bersanetti, il nome, che evoca in qualche modo il coro del Va pensiero del Nabucco di Giuseppe Verdi. Il fatto che a produrlo siano due “figli d’arte”, Jessica e Dario Vezzoli, figli di Giuseppe, che sebbene già impegnati nell’
azienda familiare e nell’avventura
Derbusco Cives creata qualche anno fa, e figurino tra i più attivi animatori di quella bella realtà associativa che é
FAN Franciacorta AppassioNati, hanno pensato bene di crearsi una loro aziendina.
E due vini, sempre Extra Brut, il secondo dei quali è un Blanc de noir da uve Pinot nero, originali anche dal punto di vista tecnico, perché la rifermentazione in bottiglia, ovvero il processo che dà vita alle bollicine di anidride carbonica all’interno del vino, avviene senza aggiungere zuccheri, ovverosia utilizzando gli zuccheri residui derivanti dalla prima fermentazione. Un metodo antico, definito metodo ancestrale, ovverosia legato ai nostri antenati e ad un lontano passato, che difficilmente può essere utilizzato i Champagne, dove le uve spesso non sono dotate della quantità di zuccheri indispensabile per sviluppare un tenore alcolico di 12,5 gradi e una pressione di cinque atmosfere.
Prodotto da uve Chardonnay in purezza, raccolte esclusivamente nel territorio di Erbusco e attentamente selezionate utilizzando solo il mosto derivante dalla spremitura più soffice dell’acino, è un Extra Brut che gli autori stessi definiscono “un nuovo modo di concepire il Franciacorta”, il tentativo di “creare un prodotto che rispecchi a pieno le qualità di una terra straordinaria” senza alcun tipo di interferenza esterna. E così dopo la prima fermentazione e la maturazione in vasche di acciaio, Sullali è imbottigliato con lieviti specifici per la rifermentazione, senza aggiunta di zuccheri esterni. Seguono 24 mesi di affinamento sui lieviti e alla sboccatura, una piccola aggiunta di liqueur d’expedition, prodotta utilizzando una parte del vino originale.
Il risultato, parlo di un vino degustato recentemente con sboccatura luglio 2013, è un Franciacorta che trasmette un’idea molto piacevole di leggerezza e fragranza, un vino giovane che non scade nel giovanilismo. Colore paglierino di media intensità brillante e molto luminoso, perlage sottile e continuo, si fa notare subito per il naso molto fresco e fine, delicato, che gioca su note di fiori bianchi, agrumi, frutta secca, accenni di crosta di pane.
Attacco in bocca più morbido e cremoso di quanto potessero preannunciare i profumi, gusto ampio, rotondo, succoso, piacevole, con buona continuità e dinamismo, una notevole freschezza, acidità bilanciata e una vena salata e ricca di nerbo sul finale, che dà vigore al bicchiere e lo mantiene vivo e ben teso.
Un Extra Brut molto equilibrato e di grande piacevolezza, il Sullali, che spicca agevolmente il volo…