Federico
Mencaroni è giovane e ha studiato enologia a Milano, si è fatto le ossa in giro per l’Italia e ha imparato a ingabbiare l’aria in Franciacorta. Il risultato di cotanto lavoro è un prodotto un po’ tecnico (la focalizzazione e la pulizia sono quasi eccessive) e che forse doveva riposare qualche altro mese in cantina dopo la sboccatura, ma molto puro nella componente varietale (acacia, mandorla amara), finissimo nelle note di rifermentazione, che appena si percepiscono, e con una carbonica diffusa e abbondante. Come tutti i millesimati giovani, momentaneamente non brilla per complessità, ma il futuro è roseo. Niente dosaggio, quindi dovete amare la componente più amarognola del vitigno. La persistenza tenace toglie dubbi sul livello del prodotto. Lo dimenticherei in cantina almeno fino a Natale. 20 € per un vino di grande fragranza del quale sentiremo parlare.