Pittoresco: riempire il secchiello con la neve a quindici gradi sottozero, e affondare la panciuta bottiglia di vetro peso. Sgabbiare, aprire.
Ti serve un po' per identificare quel tono preciso, quella punta di giallo morbido, che poi palesa qualche brivido fluo che parla.
Il perlaggio piccolino tiene a lungo, convinto. Spiraleggia.
Ha un naso poderoso e comunque in qualche modo benvestito: la meraviglia fitta di mele cotte, prodotti da forno, un'ossidazione saggia e matura.
Formidabile l'assaggio, con una presa pastosa e cremosa, tondeggiante. Sale dolce, al salire della temperatura, sferico, quasi masticabile.
Poi s'allunga e si protende, fermandosi a una virgola sottile amara e piacevolmente larga.
Seduce