Caprari è una storica cantina reggiana - lo si evince pure dal tipicissimo cognome - che ora è in forza a Cà de Medici. Produce questa linea dalla confezione lussuosa, tappo a fungo, gabbietta e capsula glamour.
"Colcèr" in lingua reggiana si pronuncia più o meno "còl chaer" con la "e" aperta delle pianure emiliane. Significa "quello chiaro", dove la parola "quello" ha funzione spiccatamente identificativa. Per esempio se in lingua reggiana vuoi dire "il signore che porta l'acqua" dici "Còl da l'àcua", quello dell'acqua.
Però "quello chiaro" è fatto con uve salamino, anche se ha il tenore del sorbarese, e in fondo anche il carattere. Diciamo, wannabe sorbarese. Il naso ha lo stesso taglio di fragolina, ma è assai meno persistente; l'assaggio risuona della medesima sciabolata acida, traversa e prolungata.
Ma è un bicchiere facile, che si abbocca volontieri con un piatto di tagliatelle al ragù, o con un salame non agliato e stragionato poco.
Finisce presto, ma quello è il suo compito.