Non fosse che va di moda definire i vini di donne come se essere donne e fare vino fosse qualcosa di affidato alla cabala, verrebbe di dire che il Groppello de La Basia è un vino di donne: Elena Parona produce i suoi vini precisi sulla sponda bresciana del Garda, località Puegnago.
Prima di sapere come è fatto questo vino va assaggiato: nella sua livrea rossa brillante, di non rari barbagli scarlatti e cuore fòndo.
T'abborda con un naso penetrante di erbe aromatiche dell'orto - ti parrà di riconoscere il dragoncello - e una speziatura gentile, rettilinea. Il profumo è rigoroso, rimane abbarbicato ad un'idea chiara senza vagolare per le terre, anzi rimanendo ancorato a ricordi austeri: una vecchia cappelliera, una scatola dimenticata in soffitta. Lineare, non accenna ad abbattersi nel tempo, anche se il respiro non è infinito.
Il sorso sta sulle sue, da subito: in perfetta coerenza fin dal primo acchito, poi si deterge da mollezze con un tannino ripido e volitivo, permanente, dichiarato e scattante. La seconda parte del sorso è poi molto dinamica, più vigorosa dei 12.5 di targa, e piuttosto convincente anche in chiusura.
Un bicchiere che coinvolge per la sua sincera vena agreste, eppure non privo di una compostezza in qualche modo severa.
Seducente.