Un mezzo metro dopo il confine tra il Piemonte e la Valle d'Aosta, c'è la Cantina Cooperativa. Si coltiva a fatica pochi quintali di Nebbiolo, inerpicati sulla parete quasi verticale della montagna: li vedi arrampicati e diritti, e quasi non ci credi.
Fino a poco tempo fa portavamo anche l'acqua a spalla, dice. Gli ettari sono pochi, in proprietà frammentate.
Questo è un Vino di Vigne Vecchie, tripla vi. Surmaturo, passato a lungo in botti piccole.
Ha colore rubino appena appannato; naso elegante, cui il legno conferisce anche una nota di austerità: non enorme, ma convincente. Sotto le frutta rosse, di marasca, e un po' di confettura di mirtilli. O di more nere.
Bello il sorso che attacca preciso e va via lucido, rincorrendo un'idea del vino importante che forse non sarà siderale, ma certo sfugge le grossezze. Appena più morbido il centro, in cui si innestano poi le fitte elettriche del Nebbiolo, a conferire all'uscita una tensione sospesa e rarefatta.
Un bel bicchiere, per un impegno di pochi euri.