Dettaglio, fluidità (che niente ha a vedere con la mancanza di struttura), timbro ilcinese classico, floreale ‘cipriato’ e elegantemente terroso (orzo tostato), chiaroscuri. Queste le carte della riserva della Fattoria dei Barbi, storica – termine quanto mai abusato, ma per una volta del tutto lecito – azienda di Montalcino.
Estranea alle mode – i vini sfoggiano lo stesso, identico stile da sempre – e tutto sommato sottovalutata a causa di un silenzioso aplomb vagamente
british che accomuna proprietari e responsabili commerciali, la Fattoria dei Barbi è in realtà non solo uno dei migliori e più costanti produttori di Montalcino – ma non dovete amare i vini muscolosi -, ma una delle più raccomandabili mete per il turista enogastronomico: la visita all’attiguo
Museo del Brunello è un must.
Ma torniamo a questa riserva 2008. La grana dei tannini, ruvidi ma sottili, privi di pressione e distribuiti su tutto il palato, e il finale già profondo e modulato, permettono di godere la bottiglia da subito. 35 € ben spese. E se non disponete di una riserva di caccia dalla quale attingere beccacce, niente paura: una tagliata cotta il giusto, quindi succosa alla masticazione, ‘illustrerà’ il vino al meglio.