Nel cuore della Vallée de la Marne dal XVII secolo la famiglia Geoffroy coltiva le vigne di pinot noir, chardonnay e pinot meunier per produrre champagne. René è stato il capostipite, e oggi Jean-Baptiste continua la tradizione nel legame con un territorio unico, bastato sul rispetto e la conservazione, con una viticultura basata sulla filosofia della "lotta integrata", un metodo basato essenzialmente sull'osservazione e prevenzione, al fine di evitare per quanto possibile l'impiego di diserbanti chimici. La champagne è una terra difficile, e il suolo non è ricco di nutrienti in superficie, tanto che la vite deve far arrivare le radici più in profondità per cercare le sostanze nutritive: così la viticultura aiuta le piante arrichhendo il suolo con inerbimento selvatico e con concimi organici.
Lo Champagne Geoffroy è il frutto di tutte queste delicate interazioni tra il suolo, i vitigni, il clima peculiare, l'esposizione di ogni vigneto e la sapienza data dall'esperienza di lavoro di molte generazioni. Le uve vengono vinificate separatamente dalle differenti parecelle, per valorizzare al meglio il potenziale di ogni specifico micro-terroir. Così si possono scegliere diverse sfumature di autenticità e carattere per rendere più ricco l'assemblaggio, in modo da raggiungere equlibrio e armonia tra mineralità e frutto. A tutto ciò si aggiunge l'uso di botti di rovere per la vinificazione, portando al vino maggiore complessità e personalità, e l'assenza di fermentazione malolattica per preservare l'acidità e la freschezza delle uve. Ogni champagne è dedicato ad una delle sue figlie, differenti per personalità con affinità a diverse cuvèe, come Margaux cui è dedicato il brut premier cru Voluptè.
Solo le tête de cuvée, la prima spremitura delle uve raccolte nei vigneti con più di 30 anni, interamente vinificato in botti di rovere per questo champagne che nel millesimo 2006 vede 80% di chardonnay e 20% di pinot noir. Riflessi giallo oro pallido e una schiuma fine e leggera annunciano un naso fresco di fiori bianchi frutta a polpa bianca, con note minerali delicate. Gioioso e puro, con un sorso che in bocca si fa setoso, reso suadente da aromi di pasticceria e note burrose, pur solleticando con una notevole sapidità nello slancio del finale. Femminile e voluttuoso.
