Storia. Entrando in certi posticini, in certi negozietti, si respira anzitutto storia. Varcate la soglia delle poche vecchie drogherie superstiti di Milano, oppure di Castroni a Roma: capirete che sono posti in qualche modo distanti dal logorio della vita moderna, e dal relativo contegno mordi e fuggi.
A Morbegno (Sondrio), Ciapponi è così. Non è in una grande metropoli, è in una cittadina montanara: ma il succo della questione resta il medesimo.
Dal 1885 questo negozio, prima di proprietà della famiglia Ghislanzoni e poi, nel 1954, rilevato dai Ciapponi (che comunque già avevano una società) sta lì in un crocevia del bellissimo centro storico di Morbegno. “Alimentari e coloniali”. Coloniali. Esiste descrizione più evocativa di questa? Poi, sottotitolo sulle belle vetrine: “Drogheria – Granaglie – Formaggi”. Precisamente. Tutto questo c'è, oggi come allora. Specialmente i formaggi. Anzi, oseremmo dire che la vendita dei formaggi è il motivo per cui parecchia gente, anche da lontano, fa visita a questo labirintico emporio.
Si entra, ed eccoci in una stanza apparentemente normale, da negozio vecchio stile, coi detersivi per la casa ma anche, appunto, coi sacchi di granaglie e le caramelle nei vasi. Una drogheria piacevole. Ma come: tutto qui? Niente affatto. Sulla sinistra c'è una porticina. La attraversate, e scoprite che quella dove siete entrati non è che una frazione del negozio reale. Camminerete in un corridoio letteralmente stipato di ogni bendiddio, con un occhio di riguardo ai prodotti locali: pizzoccheri secchi, farine, miele, vini (molti, molti), confetture... In un angolo troneggia una magnifica affettatrice Berkel e una bilancia. Ma lì accanto, potrete entrare nella stanza del tesoro: la bellissima, fresca e umida saletta dove si trovano i formaggi.
“Formaggi” vuol dire anzitutto Bitto: il grande formaggio dei monti sopra Morbegno, Albaredo e Gerola, nato qui e poi diffusosi in tutta la Valtellina, in modo un po' incontrollato. Il Bitto più autentico comunque è quello di queste vallette soprastanti, e Ciapponi sa dove andarlo a prendere. E soprattutto, sa stagionarlo: il Bitto è cacio tra i più proclivi alla maturazione.
Quindi da Ciapponi potete trovare il Bitto bambino, il Bitto adolescente, il Bitto adulto e il Bitto di età avanzata (attenzione: non senescente) e di lunga esperienza. Una cosa magnifica. A lato del Bitto, i formaggi valtellinesi come il Casera, o altri caci e caciotte senza nome.
Dalla Valsassina, il Quartirolo stagionato (ricordate, il Quartirolo non è solo quella roba bianca e granulosa che c'è al supermercato) e la Robiola rossa, cremosa e dolcissima. Il tutto, maturato nelle cantine del Ciapponi, che sono aperte al pubblico e, oggettivamente, ambiente adattissimo al riposo delle grandi e piccole forme. Poi, non può mancare la Bresaola, e una serie di salami e salamini non solo di maiale ma anche di selvaggina.
Una specie di parco giochi del goloso.