Nemmeno al primo sguardo i fagiolini "pelandroni" sembrano come gli altri: piatti, maculati di neroviola con pagliuzze argentate, segnano forte la presenza dei semi all'interno: più come baccelli di piselli, o di fagiuoli borlotti.
Da crudi non hanno profumi intensi, ma appena portati a contatto con il calore sprigionano dolcezze: nell'acqua a lessare, o in padella a scottare.
Al naturale esprimono intensa sensazione di vegetazione, fresca e burrosa, con un chiaro richiamo ai poselli appena sbaccellati. All'assaggio sono dolci, profondi, intensi.
Scottati si intrigano della propria forza, e si completano con un filo d'olio e una granella di sale buono. Ultima sensazione in retrogusto, una lievissima, setosa piccanza.
Il loro pregio è anche nell'assenza di filamenti, che li rende pronti all'uso senza ulteriori smanettamenti. Coltivati in tutta la Liguria di Ponente, pur in piccole produzioni.
Provati con un pesto varazzese, hanno dato il meglio.