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Un ingrediente antico da sempre presente nella cucina toscana che ultimamente è stato "scoperto" ed è sempre più apprezzato oltre i confini regionali: ecco tutto quello che c'è da sapere sull'aglione
Lo abbiamo sentito nominare grazie a un piatto della tradizione toscana: i pici all'aglione, ma non conosciamo abbastanza questo prezioso ingrediente della Valdichiana. Non solo buono e aromatico, ma anche alleato di benessere per via delle diverse proprietà organolettiche.
Rispondiamo alle 5 domande più diffuse sull’aglione, da non confondere con “il cugino” aglio.
Appartenente alla stessa famiglia botanica dell’aglio che tutti conosciamo. L’aglione è una delle più preziose e ricercate varietà di questo prodotto. Ha bulbo bianco avorio con leggerissime striature rosa, gambo verde chiaro, e dimensioni generose: il bulbo ha un peso che va dai 300 ai 500 grammi (una testa di aglio pesa circa 100 g).
L’aglione è ricco di proprietà nutritive che lo rendono alleato di benessere: contiene fenoli, sulforati, diverse sostanze antibatteriche e antiossidanti. Benefico in caso di ipertensione e diabete, perché agisce sui livelli di pressione arteriosa e di zuccheri nel sangue.
L’aglione può essere utilizzato in cucina come l’aglio, quindi per preparare un pesto alla genovese (più digeribile e delicato), per uno spaghetto aglio(ne), olio e peperoncino o con le vongole, oppure sfregato su bruschette, con olio extravergine d'oliva, pomodorini e basilico.
Tuttavia, la ricetta in cui l’aglione la fa da protagonista, arriva ovviamente dalla sua patria: dalla campagna senese arrivano i pici all’aglione, ossia una pasta fresca rustica lunga che viene condita con il tipico sugo saporito di pomodori pelati, abbondante aglione (uno spicchio per piatto).
Provate anche i pici all’Etrusca e i pici alle briciole e se volete cimentarvi seguite la nostra ricetta per fare i pici a mano.
L’aglione è un prodotto della tradizione ortofrutticola toscana. Viene in particolare dalla Valdichiana, tra le province di Arezzo e Siena, compresa tra la Val d’Orcia e la Val Tiberina.
La coltivazione dell’aglione, dopo un periodo nel dimenticatoio, è ripresa con vigore negli anni ‘90 e, grazie alla crescente richiesta di mercato, i produttori sono aumentati nel corso degli ultimi anni. Per preservare questa preziosa varietà di aglio, nel 2017 è stata istituita l’Associazione per la Tutela e la Valorizzazione dell’Aglione della Valdichiana alla quale al momento hanno aderito 23 soci produttori.
La semina inizia tra la seconda metà di ottobre e la prima metà di novembre; la raccolta, invece, avviene nei mesi di giugno e luglio.
Le differenze tra aglio e aglione sono diverse. Prima di tutto la popolarità (e la reperibilità): l’aglio è molto più diffuso e commercializzato dell’aglione, che si trova principalmente in Toscana, tra Arezzo e Siena, e ancor più circoscritto, nella zona della Valdichiana dove viene coltivato. L'aglione è più grande, sia per quanto riguarda il bulbo (può pesare anche mezzo chilo!), che per gli spicchi, che sono di colore bianco avorio, e arrivano a pesare anche 70-80 grammi l'uno.
Il sapore dell'aglione è più dolce e decisamente più delicato, meno invasivo di quello dell'aglio. Rispetto all’aglio, l’aglione è anche molto più digeribile.
L’aglione viene chiamato “aglio del bacio” perché ha un sapore delicato e gentile, e non lascia il cosiddetto “alito pesante”, che persiste nel palato per diverse ore dopo il consumo, dunque è a prova di bacio!