Di questo Kypra il giovine vignaiuolo distilla 800 flaconi appena: li cura uno ad uno come gioielli, e ne ottiene un vino che riesce a ritagliarsi uno spazio di personalità esclusiva. Un incontro di rara compostezza tra la polpa e la schiettezza, con un sorso di agevole lettura.
Questo Superiore ottenuto dalle parti di Cupramontana ha il colore oro dei pomeriggi d'estate, e ne ha anche il calore, anche se il grado alcoolico si ferma a umanissimi 13 gradi. Il profumo è meno intenso di quello che ti aspetti, anzi cerca il confine tra forza ed eleganza: se da un lato hai burri e pochi frutti gialli maturi, dall'altro risalgono le erbe, i fiori bianchi e quell'ultimo brivido di carta vetrata, a smerigliare via il finale.
E anche nel sorso trovi una struggente composizione delle contraddizioni: una certa dolcezza dell'attacco si arrampica sulla stilettata rovente dell'alcool, risale fino al centro - dove compaiono velatissime tentazioni d'ossidazione - poi s'allarga in un finale maestosamente largo e rilassato, con il succo riluttante a cedere il passo al termine, lontano.
Giovane e maturo, semmai fa pensare a quali sono i margini di invecchiamento di questo bel giallo marchigiano, visto che il Verdicchio sa regalare evoluzioni lente e affascinanti. Da segnare per un assaggio, a far data un lustro da oggi.