Che gran pregio, la modestia espressiva. La capacità cioè di far capire il più possibile, esprimendosi al minimo. Una foglia che galleggia sul lago. Un disegno accennato col gesso sulla lavagna, che basta passarci sopra la mano e porta tutto via. Anche il Gavi è così.
L’Orvieto è longevo, ma sottile, poco espressivo ma molto evocativo, non dice quasi nulla ma lascia un ricordo netto, nel finale. Vino molto più da tavola che da degustazione, da non ingessare con una temperatura di servizio bassa, che vi lascerà un finale di bocca di gesso e ostriche, dopo averne apprezzato la sottigliezza. Questa selezione “Decugnano” del Decugnano dei Barbi, azienda che ha letteralmente fatto la storia dell’Orvietano, è uno dei migliori sul mercato. 12 € strameritate.