Pecorino: Marche o Abruzzo? Pochi giorni fa, segnalandovi,
qui, un Pecorino pescarese, il Plenus della azienda Palusci (molto buono ma penalizzato da un eccesso di anidride carbonica al palato), annotavo come i pecorino marchigiani fossero in media più severi.
Ad essere sinceri, una ipotesi con qualche fondamento: questo Mida di Allevi – stavolta siamo a Castorano, Piceno, dunque terra di Marca – possiede una trama amarognola piacevolissima, in un corpo robusto, quadrato più che tondo (tipico del vitigno), e vibrante.
Bellissimi i profumi di birra bianca, coriandolo, legno (ma il vino fa solo acciaio) e mela: ma dovete attendere un attimo che svanisca la nota ruvida, piccante, di cerino spento che vi troverete davanti al naso subito dopo la stappatura. Da bere adesso o da dimenticare in cantina: possibili belle sorprese in futuro.
A tavola non lasciate che travolga i vostri spaghetti con le vongole: il pecorino di struttura è uno dei più sorprendenti bianchi da carne in circolazione. Fate dunque un salto in rosticceria a prendere un bel pollo con le patate, e non ve ne pentirete. Peccato la tiratura (del Mida, non del pollo): un migliaio di pezzi. Prezzo
crisi friendly: 12 €.