Più che da valutare, l'"arancione" è un vino da raccontare. Di quelli che non sono più esperimenti, ma non sono ancora consuetudini.
Arancione lo chiama il produttore, per distinguerlo dal Colfòndo normale. 25 giorni di bucce, vinificazione dritta senza alcun intervento, rifermentazione in bottiglia.
Ha questo colore aranciato che ricorda la birra ambrata. Anche la schiuma è birrosa, ma molto più svelta.
Nel naso trovi sensazioni mature, come il caramello e la prevedibile buccia d'arancia. Un pizzico asprigno e una virgola glacida, un'ombra terrosa a concludere.
Il sorso poi attacca salato, per crescere verso un corpo inusuale, e pastoso. La seconda parte è meno masticabile, anzi larga, con i bordi del palato fortemente avvinti ad una grandiosa velatura amara.
Da averne, a casse.