Il vero modernista tremerebbe di fronte al Blend "internazionale" di questo Barabàn: il gigante gentile che lavorava nei campi per un piatto di minestra.
Eppure Merlot, Franc e Sauvignon prendono un senso in questo bicchiere bruno: appena spento, appena ombroso.
Nel naso trovi generose le mascolinità del cuoio, dell'animale, del chiuso di pozzo, del lichene: e del peperone verde, e dell'erba dell'orto, e del frutto e del vegetale che ci piace perchè è vivo, è serio, è scuro, e non si lascia intimidire.
Correttissimo anche l'assaggio, seguente e fluido, e non privo di un'aggiunta di eleganze che sta diritta ed erta, che fa faville nel cristallo: sorge vigoroso, cresce sano, e termina aggrappato.
Bella epifania: se vuoi non miracoloso in personalità, ma chiaro in compostezza. Lo ameresti anche senza la magnifica etichetta.