Fa quasi soggezione il 4 elementi, tanto è robusto e fiero in quel suo nero orlato di un rosso così ematico. Impenetrabile.
Ha naso diritto, preciso come un fuso: frutta rossa, conservata. Le susine, il bosco. La confettura di ciliegia, le amarene sottospirito. Tutta la carica ematica e ferruginosa. Lo schianto animale, vivido, furioso.
L'assaggio che invece scivola via deciso e nitido non ostante l'evidente potenza, non ostante il muscolo gonfio, non ostante la vita che scorre senza tregua nel sorso. L'alcole pare anche più potente di quei 13° della targa, tanto rileva e tanto segna. Verso il finale la traccia resta alta e potente. Se vuoi palesa una maturità già spinta nell'insieme, che si arrende solo al nervo ancora elettrico.
Bicchiere convincente. Senza solfiti.