Il mio amico Christian Fabrizio di
Autoctono, esperto tra i maggiori di vitigni italici, stretto collaboratore di Attilio Scienza, mi conferma via FB che il grillo “è un bel vitigno, che fornisce vini polposi, grassi e alcolici: il difficile è mantenerli fini ed eleganti. La zona principe è la Sicilia occidentale”.
Questo Sicilia Grillo 2011 imbottigliato dalla trapanese
12 Chiavi (e confezionato con una etichetta che piacerà di più ai giovani modaioli che agli enofili) restituisce le impressioni di Christian, aggiungendo un colore molto deciso, appena scuro ma vivo (ma la vinificazione è in bianco), una nota, presumibilmente varietale, che ricorda l’ortica, e un centro bocca salaticcio.
Ma l’aspetto che maggiormente colpisce, al netto della carnosità strutturale, sono le doti di allungo, inusuali per un bianco di queste latitudini. Un allungo fatto, come è normale per un vino mediterraneo, di sostanza e calore, uniti a un piacevole traccia amarognola. Di certo non succoso insomma, ma nemmeno asciugato.
Più facile, almeno per il sottoscritto, ritrovare la Sicilia qui che nei – pur grandi, ma forse un pò sopravvalutati – bianchi etnei.